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Usi, vertici sempre più cattolici

pubblicato da RFT - 10 giugno 2010

Dopo i massoni e i "ciellini", anche Alleanza Cattolica approda nella stanza dei bottoni dell'ateneo ticinese. E non in una facoltà qualunque...

Avanzano i cattolici conservatori nei posti chiave dell'Università della Svizzera Italiana (USI), ateneo che deve la sua nascita a volontà non solo politiche, ma anche ad influenti personaggi ticinesi massoni (come il sindaco di Lugano Giorgio Giudici) e vicini al movimento ultra-cattolico Comunione e Liberazione (come Albino Zgraggen, attuale segretario generale dell'USI, e Renzo Respini, ex Consigliere di stato ticinese di area PPD ed ex membro costituente dell'ateneo). E sono solo alcuni nomi...

Il nuovo decano della Facoltà di scienze della comunicazione, fiore all'occhiello dell'ateneo, secondo i dirigenti, è dal prossimo settembre il professor Lorenzo Cantoni, esponente di punta di Alleanza Cattolica (AC), di cui è il coordinatore italofono assieme al noto studioso italiano Massimo Introvigne. Lo si legge ad esempio sulla stessa pagina del movimento su Facebook.

AC raggruppa laici cattolici che si ritrovano per studiare e diffondere la dottrina sociale della Chiesa. L'approccio risulta in ogni caso molto conservatore. Storicamente, come si legge ad esempio su Wikipedia, da AC era poi nata la frangia più radicale e discussa di CL. Stranamente, in Ticino tutto questo viene accettato o messo sotto silenzio, quando risulta noto. Anche se negli anni, la presenza di esponenti di CL nell'USI avrebbe fatto non poco discutere e creato malumori tra gli studenti (si mormora di riunioni chiuse tra docenti e studenti CL).

Ma tant'è, un ateneo è pur sempre un centro di potere e, da sempre, in quanto tale, attira l'attenzione della Massoneria e della Chiesa, oltre che della politica. Tutti aspetti sui quali il Consiglio di Stato preferisce non mettere naso, forse per la presenza costante del ministro cantonale dell'educazione, finora di area liberale radicale (prima Giuseppe Buffi, poi Gabriele Gendotti) nel consiglio di amministrazione dell'USI. Il Governo dice sempre infatti che si tratta di una struttura privata e che le decisioni interne non gli competono, nonostante l'USI sia nata anche coi soldi dei contribuenti.

Ora Cantoni, e fino al 2012, deve dare una "spinta" ai vari istituti che dirige, non solo per la ricerca ma anche commercialmente, attirando nuovi studenti. Magari appoggiandosi anche ad AC. Una nomina in ogni caso dovuta, si presume, per meriti scientifici da parte del consiglio di facoltà composto da 21 docenti che, forse, del legame tra Cantoni e AC non sanno nulla.