Rocky Wood, tiepido calore

16.4.2014 Per la presentazione del loro album di debutto "Shimmer", mi aspettavo qualcosina di più...

Premessa: c'è chi non vuole scrivere o dire nulla dei concerti in Ticino e delle band locali per - immagino - paura di mancare di obiettività o ferire qualcuno. Forse ci sono altri motivi, ma qui ci tento lo stesso - per ora - perché credo sia importante far sapere, tramite i media ufficiali e non, come è andato un concerto, cosa ha suscitato. Lo scopo è tornare a discutere, al posto dell'imbarazzante silenzio a cui si piegano, prima di tutti, gli stessi critici più o meno professionisti.

LUGANO - Rocky Wood è una band pop-alt-folk nata in Ticino e che si definisce "svizzero-americana", forse più per una maggiore vendibilità che altro. Molti qui li conosceranno, in gran parte anche personalmente, e della loro lodevole crescita e vieppiù rapida affermazione, dentro e fuori i nostri confini, non ci si può che felicitare. Li avevo già sentiti e visti due volte a Lugano, ma sempre nella formazione in trio (voce e chitarre). Sono tornati al Living Room l'11 aprile scorso, stavolta al completo (basso e batteria). Limitiamoci a questo live. La qualità musicale è indiscutibile, così come quella vocale, c'è intensità e ricerca sonora e di arrangiamenti al punto giusto, e certamente anche del livello della produzione. Ma confesso che, per la presentazione del loro album di debutto "Shimmer", mi aspettavo qualcosina di più, non tanto musicalmente, ma come spettacolo, intrattenimento e presenza scenica che, forse, è un po' il loro punto debole. In questi anni non sembra vi sia stata una loro riflessione in tal senso.

In questo genere "caldo" è la musica che deve parlare e creare atmosfera, be', quell'atmosfera è parsa stavolta un po' freddina. Può capitare a tutti che si guasti il mixer e che il sound-check quindi ne risenta, ma ciò non pare giustifichi, ancor meno "in casa", nemmeno un'oretta di canzoni, tantomeno il rifiuto di proporre un bis ad una sala pagante e pienotta. Il suono, dopo i primi due brani, è parso accettabile (almeno in sala, non sappiamo sul palco) e l'occasione di presentare e - credo - voler anche vendere il nuovo album, richiederebbe forse un po' meno sufficienza. Per una musica così delicata e d'ascolto forse il locale luganese non è il più adatto: meglio sarebbe stato un teatro. E nemmeno vedo delle attenuanti - seppure vi sia della comprensione da parte mia - all'incazzatura di qualche componente della band per il cicaleccio del pubblico durante il concerto. Ormai siamo, ahi noi, abituati. Ma la professionalità a cui ambisce una band in crescita si misura anche in queste occasioni.