Buon vicinato, o quasi...

pubblicato da Ticinosette - 30.5.14

Un inquilino rumoroso non compie reato, eppure è la polizia che interviene...

L'estate scorsa vi ho raccontato di come mi sono trovato a fare l'interprete e il traduttore dall'inglese all'italiano e viceversa per dei turisti cinesi, innocenti vittime di una certa sufficienza, mentre me ne stavo tranquillamente alla terrazza di un bar a leggere quel matto di Medina Reyes. Ma siccome la vita riserva sempre molte sorprese, ora ve ne dico un'altra: di recente mi è toccato fare anche... il custode!

Uno squillo nella notte
È l'una e mezza. Di notte. Leggevo "Full of Life" ("Pieno di vita") di Fante. All'improvviso udii parlottare all'esterno, poi lo squillo di un paio di campanelli, tra cui il mio, tanto inatteso quanto potente da, capirete, farmi sussultare. Pensai a qualche stupido scherzo, ma squillò di nuovo, bestemmiai, mi alzai, sollevai la tapparella, feci capolino dal balcone e vidi due giovani agenti della polizia comunale. "Scusi il disturbo, signore" mi disse uno. Risposi: "sì?". E lui: "potrebbe aprirci la porta?". Sempre meccanico, io dissi "sì!". Premetti il pulsante, riabbassai la tapparella, tornai a letto ma l'atmosfera di Fante era svanita. Vabbé. Non chiesi loro cosa stesse succedendo, ma dovevo scusare il disturbo? Sì, ma anche no. La polizia non dovrebbe rivolgersi al custode in questi casi? Non dovrebbe sapere qual è il campanello giusto da suonare, senza disturbare altri innocenti inquilini?

Il giorno dopo chiesi spiegazioni al custode, quello vero. In pratica, ad essere "pieno di vita", non era solo il racconto di Fante, ma anche l'appartamento all'ultimo piano. Qualcuno, forse un po' troppo "comodamente", avevo preso il telefono e chiamato le forze dell'ordine. Noi, giù al primo, non avevamo udito nulla se non, appunto, il parlottare dei poliziotti. Il custode perlomeno si scusò e disse che avrebbe preso provvedimenti (leggi allontanamento). Oibò! Ora, sapendo che c'è chi, qui da noi, ha preso a fucilate il vicino a causa del fumo del camino, mi chiedo: se siamo quasi tutti inquilini, quanto siamo anche rispettosi e tolleranti? Diciamo la verità: non è che la polizia, nelle nostre sonnolente cittadine, abbia sempre da fare cose più importanti di queste, ma invece di mobilitarla, tentare bonariamente di parlare col vicino casinista, no? C'è chi si snerva per i tacchi di quella di sopra, come se non sapesse dell'invenzione dei tappeti; e chi per uno che si fa una doccia dopo le ventitré; e chi si lamenta di chi (giuro che è vero) deambula sul parquet... con le stampelle! In questo paese la quiete notturna è più un diritto o più un dovere? Mah!

Basta un piccolo gesto
Il rumore non mi pare sia reato penale in Svizzera. Il Codice civile dice solo che nei rapporti di vicinato "sono vietati (…) i rumori (…) che sono di danno ai vicini (...)". Be', ovviamente dipende dal rumore, dal vicino, dall'ora, ecc. Fatto sta che se non si rischia la galera, è la polizia che interviene, un bel po' di volte, per giunta. "Nel 2013 abbiamo svolto 275 interventi per rumori molesti causati nell'ambito privato" mi dice il capo settore prevenzione e intervento della polizia comunale di Lugano, Wladimiro Castelli. Nel 2012 erano... uno al giorno! Una (quasi) buona notizia. "Con la sempre più ridotta disponibilità al dialogo e a riconoscere i propri torti e a scusarsi, e con l'aumento dell'aggressività, non v'è da sorprendersi o da indignarsi se poi magari arriva la polizia, perché di sicuro questa non viene chiamata al primo episodio di disturbo" commenta Renata Galfetti dell'associazione dei proprietari (Catef).

"Chi si rivolge alla polizia" conferma Elena Fiscalini dell'Associazione svizzera degli inquilini, "in genere sono persone esasperate che hanno già cercato di risolvere bonariamente i conflitti, senza con ciò arrivare a conclusioni apprezzabili". Intolleranti, irrispettosi, maleducati, sfaticati, codardi, esasperati, o l'esatto contrario di tutto questo, chissà. Certo, fa notare Castelli, è "preferibile che chi chiama abbia almeno tentato di risolvere prima il problema" ma, precisa, "sulla base di una debita informazione". Evitate cioè di accusare qualcuno ingiustamente. Se invece farete rumore, Fiscalini infine consiglia di "avvertire i vicini scusandosi per tempo. Sono piccoli gesti che in genere sono apprezzati e evitano il nascere di conflitti".

Reazioni:

"(...) qualche tempo fa abbiamo fatto un aperitivo nel mio giardino per innaugurare la nuova casa che era vuota da tempo, quinidi era il PRIMO IN ASSOLUTO. Alle 22.10 è arrivata la polizia e nessun vicino era passato a farci notare il volume della musica troppo alto. Il Ticino è la casa per anziani della svizzera?" (R. A. tramite Facebook, 5.6.14);

"Noi abbiamo appena cambiato appartamento.... Dopo due anni in armonia con il vicinato (ti ricordo che (...) praticamente non siamo mai in casa, il weekend sempre in giro o all'estero e in settimana al lavoro dalle 7 alle 18 e io dalle 16 alle 23 ) arriva una nuova coppia di vicini.... Ti dico solo che sono saliti più volte urlando e dicendo che facevamo rumore ( ?!? ) Ecco un esempio: 23 dicembre cena di natale con i miei e mio fratello, suonano il campanello alle ore 22.10 e ci "invitano" con fare molto aggressivo a fare silenzio. Siamo scappati, non ne potevamo più, avevo paura pure di camminare in casa" (F. G. tramite Facebook, 5.6.14);
Altro sul tema: Traslocare