In via Barzaghi

pubblicato da La Regione Ticino
"Boulevard" #249 - 6 dicembre 2008

Di cosa scriviamo: di una professione che, anche da noi, non conosce crisi. Per chi lo scriviamo: per chi si sente micio bello e bamboccione...

Tira di più quella robetta là che un carro di buoi, si dice. E in Ticino urca se tira! Soprattutto gli italiani: igiene e discrezione svizzera, mica in strada a far marchette e sveltine in auto. No, in Ticino roba di lusso, guida internazionale su internet, ecc. C’è una legge sulle prostitute, ordinanze comunali e tanta carta. “Così facciamo chiarezza verso i cittadini!” dicono. Ma nessuno ci capisce qualcosa: gerenti arrestati, papponi liberati, recidivi, chiudono, aprono, ricorrono, donnine che vanno e vengono, processi quasi nulla. Boh! La fresca d’aereo o di taxi dice: “Toh! Un albo, come quello per avvocati e giornalisti. Sono una professionista!”. Il gerente che cade sulle pere: “Registro? À so mìa, à servisi da bèf, à c’entri nigòt!”.

Intimazione del municipio di turno a cessare l’attività: “Troppo vicino alla chiesa, alla scuola, cambio di destinazione non segnalato, ecc.”. Imposte da urlo, l’ente turistico dica: “È vero, la gnocca genera indotto!”. Sceglie cinque clienti al dì, che si tolgono lo sfizio proprio lì. Camerette dorate, affitti da usura e il Carlìn in Avs che apre il postribolo, gongola: “Ho fai nigòt da màa…”, mi fa uno di Belli. Brava gente, zuzzurelloni, o fresconi? Comunicati della pola: gli agenti del distaccamento speciale, Teseu, ossia “Troooppo esagerata ‘sta emigrata urlante”, han fatto un salto in un bar con affittacamerette Gnocca Merletti… controllate sul posto (perquisite, interrogate...) tre imprenditrici: due denunciate (uh!) per infrazione alla legge xy, ecc.

Il gerente? Il gerente non c’era, se c’era dormiva. Filastrocche, barzellette. La novellina è stata “orientata sulle disposizioni legali vigenti in materia”. Orientamento professionale. Non si dice mai il nome del bordello (in fondo è “solo” una mescita), ma tanto lo sanno tutti. Condanna pecuniaria alla professionista: milleottocento franchi (!) per infrazione alla leggiucchia. Pffff… spiccioli, per queste aziende umane con incassi stimati tra sei e quindicimila franchetti al mese. Utero-management, altro che master e sgobbare in ufficio… “Puniamo ‘sti zozzoni di clienti!” han deciso in Italia. E qui si fregan le mani: meglio dell’oro della Banca nazionale. “Basta agli annunci erotici! È istigazione!” ha proposto una parlamentare.

Qualche giornale magari piangerà… ma non certo “Massagno, prima volta, olandesina, pantera nera, corpo da sogno, prosperosa e molto calda! Sette su sette, 076…”. Qualche anno fa, foto di una lucciola sdraiata sul cofano dell’auto della polizia cantonale (uh!). Scambiava “sms” con lo sbirro innamorato. Qualche anno fa un politico ci faceva business (eh?). Qualche giorno fa, anzi ieri, nuovo intervento “te sego ul business”. Poi tra orgasmi e champagne, ricorsi, avvocati delle lucciole, il sindacato del “pelo”, ecc.

La pola: “Dobbiamo constatare la tratta!”. L’ufficio permessi: “Dobbiamo constatare che non servono solo noccioline e chinotto!”. Ma non si constata mai nulla. Chissà perché? E intanto i clienti, poracci pure loro, cosa volete che facciano? Astinenza? Stupri? No, son vittime – a sentir loro – di mogli frigide, di fidanzate che ‘ste cose zozze non le fanno, di ragazze che si vestono e parlano come chi fa la vita ma fanno le sante… La ticinesotta aspetta inviti a cena, tanto cinema, messaggini intriganti, sorprese, fiori, regali, discoteca, ridere ridere, ascoltare, “con quello che c’è in giro…!”. Il tipo: “Mentre ci pensi, vado a divertirmi un po’, neh?”. Seguiranno nozze con russa di turno.