foto: tio.ch


"Lugano Marittima" - Tutti a mollo!

pubblicato da Ticinosette #38 - 20.9.2019
Con “Lugano Marittima”, “luma” in gergo, la foce del Cassarate non è più stata la stessa per tre mesi (confronta Ticino7 n. 30/2017). Al tipo “cavedano” e “ghiozzo” si sono aggiunti bancari, avvocati, signore borghesi, commesse. Gente mai vista prima tutta assieme: ecco il bello di “luma”. Il nome scherzoso rispetto alla nota località balneare romagnola potrebbe indicare una povertà di idee, giacché non c'era niente di nuovo a “luma” (leggi più sotto). Ora manca solo “Lugano Mare” e “Lugano Terme”.

Se fossimo meno provinciali ammetteremmo l'enorme potenziale sottosviluppato. La “movida” c'era, ma “luma” non voleva essere una discoteca all'aperto (ben tre mesi di sottofondo musicale!), solo un ritrovo tra amici e sconosciuti, ha detto il responsabile degli eventi Claudio Chiapparino. Manco fossimo all'oratorio. Si voleva evitare un solo tipo di pubblico, forse certi giovinastri, ma l'ingenuo stupore del comune sottolinea la scarsa intuizione dei gusti del pubblico contemporaneo.

Nessuno ballava, sia mai, solo l'ultima sera con la stessa “DJ Marathon” del lido comunale della settimana prima. Qualche bravo DJ ci sarebbe stato eccome ogni tanto, non ci vive nessuno lì e il ballo è più sano e gratuito dell'alcol. Contava invece bere: cinque, sette, nove franchi a bicchiere più due di deposito, e mai uno stuzzichino offerto. Socialità? Mah! Affluivano coppiette, gruppetti di amici, colleghi di lavoro, solite cricche. Quanto avete cuccato? Parlato con stranieri e turisti? A “luma” non ci andavi da solo, perché da solo rimanevi: così è Lugano.

Folclore fuori città
S'è detto "duemila persone al giorno", “luma” "vittima del suo successo": oibò! Di certo il parcheggio del Conza non ha mai incassato così tanto in estate, amanti come siamo dell'auto. Ma la stima dell'affluenza ci pare (forse) esagerata: siamo pur sempre quattro gatti. Chi scrive stimerebbe al massimo un centinaio di passaggi (di giorno), mai oltre il migliaio (la sera). Ovvie le code ai baretti però... cercasi reattività. Ad alcuni stranieri residenti o di passaggio, spesso italiani, bisognava spiegare ogni volta a cosa servisse il deposito. C'era da ridere coi “lumanesi” al tramonto durante la canicola: simil crisi epilettiche per l'invasione di moscerini.

Le borghesucce terrorizzate dai cagnolini, tacchi a spillo incastrati nel legno, stizza snob per un po' di terra sulle scarpe nuove, “sbröja” alla marinara. Il grande “surf” cromato del Xhixha? Ombra per bagnanti, richiedenti l'asilo e scacchisti pensionati. Bravi tutti, i giovani spazzini, ogni mattina “luma” era pulita. Maleducati i mocciosi seminatori di tappi di birra, vetri, mozziconi e musicacce loro. Così “luma” è stato un abbozzo dell'ovvio.

PS: anche il “Letten” a Zurigo è stato riqualificato, tutto fila liscio, senza costosi bagnini né agenti di sicurezza. Questo si chiama educazione, coraggio, responsabilità.

Sette voci di lago


1. Idee. Dopo anni di asfittico “Mojito”, sull'asfalto, tra lo smog di auto e barche, c'è chi aveva già pensato a un beach bar alla Foce. Dicastero Eventi all'ascolto.

2. Indecisioni. Nel 2018 il sindaco Borradori era per il no: calma, tranquillità, natura. Era “troppo presto” pure per il capo dicastero Badaracco. Qualcuno ci spieghi perché soltanto ora.

3. Filosofia. Non ci viene in mente un altro Comune che, tramite un'associazione (Sotell), finanzia spazi, concerti ed eventi vendendo alcolici, e impiegando come baristi dei giovani disoccupati C'è da imparare?

4. Ovvietà. È stato un successo molto prevedibile (mancavano novità), scontato (conformismo luganese), ripetitivo (ambiente sempre uguale), tranquillo (siamo freddini).

5. Ingordigia. L'anno prossimo il doppio di baretti e un palco per musica e DJ? Sembrerebbe. Siete pronti a sborsare di più per bere le stesse cose?

6. Scelte. Col clima che abbiamo, non sarebbe male aprire già in primavera sino a fine settembre? Servirebbe la licenza di costruzione. Be', fatela, così sarebbe chiaro a tutti.

7. Coraggio. Prudenza eccessiva: il mix “bagni” italiani e “Biergarten” tedeschi vicino alla natura piace a tutti, ovunque, da un bel po'. Lugano ci arriva nel 2019: meglio tardi che mai.