Informare è importante

pubblicato da Ticino Sette # 22 - 31.5.13

"MaLe" sono le iniziali del mio nome, Manolo L. Per fare bene il mestiere di redattore serve passione, curiosità, rigore, resistenza allo stress...

Fare il redattore è sempre meglio che lavorare. Lo diceva Barzini o Paglieri? Boh! Mi firmo "MaLe", sono le iniziali del mio nome, Manolo L. Per fare bene questo mestiere serve passione, curiosità, rigore, resistenza allo stress. Son cose che verranno, col tempo. Ho fatto scienze della comunicazione qui, con ottimi voti, dopo due fallimenti in altrettanti atenei fuori cantone. Tanto pagavano i miei. Oggi, quello che conta, è la laurea. Il vantaggio è che ho potuto frequentare nuovamente tutti i miei amici e sbronzarmi alle partite di calcio.

Mio zio consoce il direttore del giornale, suo ex compagno di scuola, che è anche dello stesso partito. E poi dicono che la politica non c'entra! È un mestiere logorante, molti sniffano o alzano il gomito, ma è la mia passione, dopo il calcio e le donne facili. Al colloquio di assunzione ho mentito, ho detto che condividevo pienamente la linea editoriale, in verità è solo uno dei fogli che paga meglio sulla piazza. Gli orari non sono male. Arrivo in redazione alle nove, saluto i colleghi, parliamo di calcio per una mezzoretta, leggo la Gazzetta. Ne so sempre più di tutti. Dato che il capo redattore è spesso in ritardo, mi faccio una sigaretta ai bagni e poi posto qualche cavolata sul mio profilo di Facebook.

Ad un quarto alle dieci comincio a controllare la posta elettronica. Cancello tutti i messaggi precedenti, tanto arrivano in copia agli altri imbecilli. Che noia, c'è una conferenza stampa tra un'ora, ma non ho voglia di andarci e fuori fa freddo. Ci andrà "pulitzer", il collega più vecchio che sgobba come un cretino. Praticamente è lui che fa il giornale. Non dice mai di no. Spesso rimane la sera fino alle otto ad impaginare al mio posto le stupidaggini che scrivo. Ah, fanno cronaca anche le donne e "pulitzer" è persino più docile della nuova stagista. La tipa non ha ancora capito che, per fare carriera in fretta e senza sforzo, deve vestirsi più sexy.

È un mestiere creativo e ho chiesto di potermi occupare dell'agenda. L'ultima volta ho cestinato subito un evento: quel promotore mi aveva fatto arrabbiare per un Montenegro offerto. La gente dice che è sempre colpa di noi poveri cronisti, ma la gente non sa cosa c'è dietro. Be', finalmente arriva il capo. Lo rispettano, è integro, ha fatto molte inchieste toste e sa tutto. Praticamente non ha una vita sua. Mi tocca la notizia di una donna investita nella notte. Roba facile, mille battute, spazi compresi. Copio il comunicato della polizia e lo inserisco identico in pagina. C'è una parola sbagliata, ma non m'importa. Lascio anche lo stesso titolo. I dispacci di agenzia sono stringati e fatti bene, inutile verificare, vanno presi come oro colato. Il corso di giornalismo a spese dell'azienda mi è servito a qualcosa e sono contento.

Non è chiaro se la donna si trovasse sulle strisce o meno. Era così buio su quella strada che il mio amico, con qualche birra di troppo, semplicemente non se n'è accorto. Bam! Beccata di striscio e amen. A dire il vero nemmeno io l'ho vista, preso com'ero dal cellulare. Al capo non dico niente, passerebbe il lavoro a qualcun altro e non potrei più passarci sopra una giornata intera. È quasi ora di pranzo. Parto prima, dico che devo spedire una lettera. Mi vedo con un politico locale che mi vuole offrire pranzo e caffè. È la seconda volta, ma accetto volentieri. Poi vado al bar che non ho citato nel servizio sul lavoro in nero, così mi sparo un corretto gratis.

In redazione sono le due passate. Chiedo a "pulitzer" a che punto siamo, dice che siamo quasi a posto. Lui sta sempre con la cornetta incollata all'orecchio e gli appunti sotto mano, io invece sto sul terreno, dove le notizie circolano subito. Lo dico sempre al capo e mi capisce. Faccio un giro nei siti di gossip e scarico un po' di musica. Sposto righe e parole sull'incidente, tanto per, ma più che altro aspetto che la tipa dell'altra sera si faccia viva su Facebook. Dal governo non si muove niente fino alle cinque e mezza, ma tanto alle cinque devo scappare all'aperitivo. Un portale dà una notizia politica ma non fiato. Dirò che ci sono importanti novità sull'incidente. Ho la tessera professionale e sono iscritto all'albo, soltanto per non pagare ai teatri e ai concerti. Cavolo, non sarei qui senza tutta questa gavetta!


Altro sul tema: Il sapere in gioco
Argomenti di Stato