"Ero gay ma la fede mi ha guarito"

pubblicato da Il Caffè - 26.8.2007

La storia di Franco, ex omosessuale "guarito" con la terapia cristiana. Oggi è sposato con figli...

Cambiare identità sessuale grazie alla religione è possibile. È quanto sostiene Franco (vero nome noto all'autore), un ex omosessuale che ha raccontato al Caffé la sua esperienza. Ed è quanto sostiene il pastore protestante statunitense Andrew Comiskey, ex gay, sposato e con figli, conosciuto anche in Ticino per i suoi insegnamenti, raccolti nell’associazione interconfessionale Living Waters (Lw).

Una sorta di “terapia cristiana” che funziona come un auto-aiuto, messa a punto da Comiskey che ha ripreso i principi biblici per aiutare chi vive un disagio relazionale o un conflitto di identità. Living Waters è oggi diffuso in tutto il mondo e presente in Svizzera da oltre 15 anni. Il quartier generale nel cantone è il Consultorio Delta a Locarno, dove si svolgono parte dei corsi (ve ne sono anche nel Luganese e nel Locarnese presso le chiese protestanti).

Uno dei responsabili, Franco 42 anni, da dieci ex omosessuale, oggi sposato e con due figli, impiegato nell’ambito sanitario. “Ho chiesto aiuto alla preghiera e ho capito…”, dichiara. “Sono nato e cresciuto in una famiglia credente e praticante - riprende Franco -. Io stesso credo in Dio, in Gesù, ma durante l’adolescenza ho rimesso tutto in discussione. Qual era il mio problema? Ero omosessuale”. E precisa : “Living Waters è un cammino di vita. È questo che diciamo sempre nei corsi”.

Franco sostiene che un pastore che rifiuta l’omosessualità dia anche una via d’uscita: “Non si può solo dire che un gay non andrà in paradiso, che deve fare castità per poi vivere frustrato, quando la sessualità l’ha creata Dio”, spiega. Franco si avvicina alla religione a trent’anni. In seguito ad una breve depressione frequenta una chiesa evangelica del locarnese.

“Non mi andava di fare l’ipocrita, non era giusto, perché le scritture dicono che l’omosessualità non va bene. Finché un giorno qualcuno mi ha parlato di Lw, di un programma che aiuta le persone che hanno problemi di relazione, e mi sono detto che poteva essere una via d’uscita”. Frequenta le prime lezioni. “È stata una rivelazione, ho ricevuto delle risposte per la mia vita -. Dopo ho desiderato qualcos’altro: non so come spiegare, magari è stato un miracolo, ma ho avuto il desiderio di una relazione con una donna”.

La conosce nel 2000. Un anno dopo si sposano. “Oggi sono contento e non tornerei mai più indietro”, aggiunge. L’infanzia di Franco è stata poco felice. “Anche se i miei genitori hanno fatto del loro meglio - precisa -. Pregavo Dio di guarirmi, aspettavo il miracolo, un cambiamento radicale”. Durante l’adolescenza non si sentiva all’altezza d’essere un maschio e ricercava la forza e la sicurezza in altri uomini.

“Alla fine degli studi, ho proseguito nella vita gay, dove finalmente ero notato, desiderato, le persone come me mi capivano e mi pesavano meno le mie sofferenze interiori”. Un mondo, quello gay, che però Franco inizia presto a rifiutare perché troppo superficiale. “Piuttosto che sull’amore, tutto era concentrato sul sesso e non ero soddisfatto - dice -. Dopo una decina d’anni nella vita gay ho capito che non sarei mai potuto essere felice, che cercavo qualcosa di più profondo”. E conclude: “L’omosessualità è qualcosa che si può cambiare, per chi lo vuole. C’è chi è gay ed è contento di esserlo, ma la maggioranza vive di frustrazioni, o non è felice”.