Dentista. Ansia bianca

pubblicato da TicinoSette #43 - 24.10.2014

Nella finzione non ricordo un solo film in cui la sua funzione preventiva e riparatrice venisse rappresentata in modo positivo...

Lo studio dentistico, dentario od odontoiatrico, lo vorremmo tutti evitare, eppure consigliano di andarci almeno una volta l'anno. Almeno. A fare cosa, dipende da voi, cioè da cosa mangiate e da quanto vi preoccupate dei vostri bei trentadue denti. Nella finzione non ricordo un solo film in cui la sua funzione preventiva e riparatrice venisse rappresentata in modo positivo. Ricordate la famosa scena de "Il maratoneta" in cui un giovane Dustin Hoffmann subisce le torture sotto i ferri di un perfido uomo, che gli perfora un dente con uno specillo odontoiatrico? Deve aver contribuito all'angoscia collettiva rispetto a questi luoghi (un po' come il mare dopo "Lo squalo"). E poi c'era Steve Martin, dentista pazzo in "La piccola bottega degli orrori", il Rubini in "Denti" di Salvatores, ecc.

Dentro lo studio
Finzioni a parte, in realtà stiamo parlando di un luogo che tutti conosciamo sin da bambini e di professionisti che, probabilmente, la maggior parte di noi incontrerà per molti anni ancora. Come già scrissi sulle sale d'attesa (Ticinosette, n. 18/2014), be' anche quelle dello studio dentistico si assomigliano un po' tutte per colore (il bianco calma?) e arredamento (stesso mobilificio?). L'attesa c'è ed è per tutti: personalmente non ricordo un solo appuntamento in cui il controllo avviene all'orario prestabilito. Per questo mi chiedevo: ci sono troppi pazienti per ogni dentista? C'è la musichetta (meglio classica che rasserena, oppure del rock che galvanizza...) e letture mai davvero interessanti. Se ti va bene, sei da solo, quindi niente imbarazzo per lo sguardo di altri pazienti. Se ti va male, come per una sorta di imbarazzo, saluti gentilmente ma spesso non ottieni risposta, abbassi lo sguardo e attendi. Ecco il tuo turno, superato grazie alla notizia del nuovo fidanzato della valletta della tv o del nuovo collutorio per la bocca consigliato da una rivista di settore. La cordiale "aiuto dentista" di bianco vestita e con le "crocs" di gomma (bianca, ovviamente) ai piedi, chiama il tuo nome, ti alzi e ti incammini verso l'antro del medico.

Piccole imprese
Andrà bene, pensi, andrà bene, sei nelle mani di un professionista, gente che ha studiato lunghi anni, e speri soltanto che lo zucchero che hai messo quella sola volta nel caffè non sia l'inizio della fine. Comodissima poltrona reclinabile, anatomica, elettronica, dove letteralmente ti giochi la dentatura e il portafogli. Lo studio è uguale alla saletta, stesse tende, stesso mobilio, stesse piante, stessa musica. Quando si è bambini c'è un giocattolo o, se non erro, un dolcetto per allontanare la paura; da adulti niente di tutto questo, solo il prossimo appuntamento. Scorro l'elenco telefonico e noto che in Ticino gli studi dentistici non mancano di certo: pare siano almeno trecento! "Il mercato è ormai saturo e la lotta per conquistare possibili quote di mercato si fa sempre più agguerrita" si legge in un sito sul tema. Un tempo i dentisti, non così numerosi come oggi, pare accogliessero frotte di pazienti, ma "la pressione della concorrenza aumenta costantemente, mentre la fedeltà dei clienti diminuisce". Sono le regole del mercato, no? Eppure, di fronte a una certa stagnazione demografica, il numero degli studi dentistici in Svizzera pare sia in continuo aumento, ma la domanda, al contrario, rimane costante.

Tra i migliori
Dietro ad ogni studio dentistico c'è anche una "mentalità imprenditoriale", leggo sempre nel sito, ma allora forse c'è qualcosa che non va, e non penso sia colpa solo dei dentisti ungheresi che qualcuno va a trovare per risparmiare. E poi tra carie, gengiviti e paradontiti, son certo di non essere l'unico ad essersi chiesto: ma ai dentisti chi glielo fa fare di passare le giornate dentro la bocca della gente? C'è da stimarli, perlomeno. Leggo che è un mestiere vecchiotto (le prime pratiche ai denti pare risalgano al Neolitico) ed esposto a certi rischi (chimici a causa di resine e amalgame a base di mercurio, fisici per i raggi ionizzanti delle radiografie, biologici per il contatto con saliva e sangue...). Eccoli allora gli "eroi" delle dentature elvetiche, formatisi a Basilea, Berna, Ginevra o Zurigo, nove su dieci affiliati alla Società svizzera di odontologia e stomatologia e, pare, tra i migliori al mondo.

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