Nello stato dorato

pubblicato da Ticinosette #38 - 16.9.2016

Reportage - Ancora oggi è possibile percepire una sorta di “febbre californiana”, mecca del cinema, del business e della chirurgia estetica, ma anche del mare, del cibo biologico e della gioia di vivere...

Ancora oggi è possibile percepire una sorta di “febbre californiana”, mecca del cinema, del business e della chirurgia estetica, ma anche del mare, del cibo biologico e della gioia di vivere. C'è chi viene da ogni dove per cercarvi il successo e soprattutto un clima perfetto, cielo sempre azzurro, piove pochissimo, una natura incredibilmente varia, un oceano azzurro e spiagge bianchissime. Sembra una strisciolina di terra ma in realtà la California è uno Stato di oltre 420 mila chilometri quadrati, ossia dieci volte la Svizzera!

Dai deserti alle foreste
Conviene visitarla “on the road”. Noleggiate una vettura e dotatevi di un indispensabile navigatore. Imperdibile un tocca e fuggi nella famigerata Death Valley, la “valle della morte”. Qui si trovano il punto più basso del paese (86 metri sotto il livello del mare) e le temperature più elevate al mondo (di giorno si arriva a punte di 45 gradi). Sarete avvisati: dei turisti sono morti abbandonando l'auto o non bevendo abbastanza. Per due orette la statale 190 costeggia i sedimenti erosivi di Zabriskie Point, i sentieri marmorei di Mosaic Canyon, le dune di Panamint Dunes. Per chi vuole, una deviazione a sud-est nel suggestivo parco di Joshua Tree è consigliabile. Puntando a nord invece c'è l'aria fresca della Mono Valley, famosa un tempo per le miniere d'oro, oggi grande bacino di legname. Mammoth Lake è un gradevole villaggio che ricorda certe località invernali svizzere.

Qui volano le aquile e di notte è possibile scorgere qualche orso in cerca di cibo (non lasciate nulla in auto!). La Sierra Nevada non è lontana. La statale 395 porta al parco nazionale Yosemite che si può percorrere in auto da Lee Vining a El Portal, ammirando le imponenti rupi “Half Dome” e “El Capitan”, impetuose cascate, torrenti e laghetti incontaminati. Dalla statale 21 verso sud ecco un assaggio più stereotipato, Fresno, la “migliore piccola città degli USA”, in realtà piuttosto banale malgrado sia la capitale dell'uvetta. Da qui si giunge all'affascinante foresta di Sequoia, monumento nazionale di maestosi giganti, tra cui il “generale Sherman”, vecchio di oltre duemila anni.

La vitalità delle metropoli
Attraversando verso nord la sterminata Central Valley, ecco San Francisco: aria più fresca e vento che soffia già dal pomeriggio. L'auto qui diventa un peso, gli autosili sono carissimi e parcheggiare lungo le strade è un'impresa. Fate un giro con un bus turistico oppure scollinate sulla famosa rete tranviaria (“Cable Cars”), anche se è un po' cara. Dalla baia al Golden Gate Bridge, da Chinatown a Downtown, dalla zona hippie di Haight-Ashbury al coloratissimo quartiere gay di Castro, le attrazioni sono innumerevoli. La sera e la notte Columbus Avenue offre svaghi di ogni tipo: musica dal vivo, teatri, cocktail-bar, ristoranti ecc. Scendendo a sud dalla spettacolare Cabrillo Highway si arriva fino al Messico, costeggiando l'oceano su tornanti a strapiombo visti in molti film. Passando da Santa Cruz, Monterey, Morro Bay, San Luis Obispo si vedono qua e là foche e leoni di mare. A Santa Barbara conviene fare una tappa sullo “Stearns Wharf”, il molo di legno più antico della California dove si gustano specialità di pesce.

Più a sud ecco le blasonate località di Malibu e Santa Monica, l'immensa Los Angeles col folle circo di Hollywood Boulevard. Venice Beach è forse un po' tramontata, ma percorrendola in bicicletta s'incontrano i pittoreschi e vanitosi personaggi che la animano. L'autostrada 5 conduce a San Diego, la “città migliore d'America”, si dice, anche se bisogna abituarsi al costante rombo degli aerei diretti al vicino aeroporto e alla base navale militare. Si può evitare lo zoo, ma è d'obbligo il parco Balboa, il quartiere museale del Prado, la via dello shopping “Gas Lamp”, la zona hippie di Ocean Beach, il museo vivente di Old Town, le zone borghesi di Coronado e La Jolla, il monumento nazionale di Cabrillo, la portaerei-museo Midway, il ristorante di pesce “Fish Market”. San Diego è forse la tappa più vivibile per immergersi piacevolmente nella travolgente e caotica socialità californiana.

Sette consigli per visitarla

Quando andarci
L'inverno è mite e le estati possono essere anche fresche a dipendenza della zona. Nell'alta stagione conviene prenotare con largo anticipo e prevedere parecchio turismo interno. Gli hotel sono cari in certe località, meglio i motel, i B&B o l'affitto di un appartamento. Le tasse di soggiorno possono variare molto. In estate proteggete i vostri occhi e la pelle. Per visitare i parchi conviene una tessera annuale.

Mettersi alla guida
Noleggiate una vettura col cambio automatico e assicuratevi in caso d'incidente. Basta la patente svizzera e la benzina costa poco. In autostrada usate le corsie “car pooling”, più sicure e scorrevoli. Rispettate i limiti di velocità e certe regole: a destra è lecito superare, così come svoltare al semaforo anche se è rosso, ma mettetevi subito in preselezione. Non aspettatevi cortesia o prudenza dagli altri conducenti. Parcheggiando in pendenza sterzate sempre le ruote anteriori: eviterete multe.

Attraversare i deserti
Controllate lo stato della vettura prima di partire e comprate almeno un gallone d'acqua a testa (quasi 4 litri). Meglio muoversi il mattino presto, la sera o di notte. Le zone di sosta, attrezzate o all'ombra, sono rarissime e non c'è campo per i cellulari. Moderate l'aria condizionata, coprite il capo se scendete dall'auto e non allontanatevi mai troppo dalle carreggiate. Perdersi è facilissimo.

Tra tasse e mance
Se fate acquisti il prezzo del servizio o del prodotto non è mai quello indicato: vanno sempre aggiunte delle tasse. Evitate l'uso di banconote da cento dollari. L'utilizzo della carta di credito è diffusissimo, come in molti bar pagando “tab”, cioè alla fine delle consumazioni. I camerieri guadagnano poco, quindi siate gentili con loro. Le mance sono consigliate ma non obbligatorie: si va da un dollaro a bibita ad un massimo di 20% per pasto.

Muoversi in città
Il treno è poco diffuso e poiché i parcheggi sono molto regolamentati la cosa migliore è prendere la metro o il bus con un abbonamento. Le corse dei bus non sono frequentissime, ma il servizio è regolare e funziona bene. Oppure noleggiate una bicicletta valutando più offerte. Informatevi per evitare certi quartieri la notte. Se avete dubbi o domande fatevi aiutare: i cittadini sono in genere molto gentili. I taxi invece costano, perciò le app come “Uber” o “Lift” sono molto diffuse.

Bere e mangiare
La California non è solo terra di ottimi vini, ma anche di molte birre artigianali (p. es. la Sierra Nevada, Lagunitas, Sequoia, Resident, ecc.). Col pasto l'acqua è gratuita. Dimenticate la vostra cucina, spendereste molto. La contaminazione tra ricette messicane, americane e vagamente europee è onnipresente. Le porzioni sono enormi, meglio condividere. Approfittate del cibo di strada e dei take-away di ottima qualità. I prodotti biologici sono molto diffusi, così come i mercatini settimanali degli agricoltori.

Curiosità locali
Rassegnatevi all'aria condizionata: è ovunque. Vige l'obbligo di chiedere la carta d'identità. Non si beve alcol in pubblico e non si fuma vicino alle entrate principali. Spiegate esattamente come volete un caffè. Se starnutite, scusatevi. Se non parlate bene inglese non aspettatevi molta comprensione. Al ristorante si cena presto, spesso si deve riservare: qualcuno vi dirà quando e dove sedervi. Il conto vi può arrivare mentre state ancora mangiando. Fare conversazione è facile, i californiani sono molto socievoli, anche se poco curiosi.