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Locarno Monti, più dubbi che allievi

 

Un milione di franchi per una scuola elementare di cui non si conosce bene il futuro. Quando il Municipio investe sulle previsioni e dà lavoro agli "amici" architetti...

RFT, 19 maggio 2009

Pochi allievi per avere un docente di attività creative, ma comunque troppi per non ampliare la sede e spendere quasi 1 milione di franchi dei contribuenti (886 mila franchi di progetto e 73 mila franchi di mobilio). C’è un filo di contraddizione dietro la nuova ala della scuola elementare di Locarno Monti (nella foto), inaugurata nei giorni scorsi.

Una proposta del Municipio di Locarno del novembre 2007 e approvata sena batter ciglio dal consiglio comunale. Tuttavia è noto che la sede, situata nel quartiere di poche anime della Collina, presenta da anni un numero di allievi molto altalenante. Se è vero che gli alunni sono aumentati tra il 2006 e il 2007 di una decina, uno studio della direzione delle scuole comunali, citato dal Municipio, prevede però un calo già dall’anno prossimo: dai 37 del 2010 passerebbero a 28 nel 2012.

Solo un’ipotesi, per l’attuale capo dicastero edilizia pubblica Michele Bardelli, per cui «ciò sarà poi da prevedere nei prossimi anni se questo avviene, ma non è che possiamo fare gli indovini». Fatto sta che oggi sono già pochi, altrimenti non si giustificherebbe una pluriclasse come esiste da sempre. Sono pochi, anche per il capo dicastero educazione Tiziana Zaninelli, secondo la quale non c’è posto per un docente di attività creative. Secondo Bardelli, i due problemi non andrebbero però mischiati.

Eppure il centro del problema è pur sempre il ridotto numero di allievi. Tant’è vero che, nel 2007, lo stesso Municipio aveva pensato di collaborare con le sedi di Orselina e Brione s/Minusio, opzione subito scartata per dei presunti «problemi logistici». In realtà a Brione, per chi lavora nella scuola, di problemi logistici non ne esistono: la sede è nuova e ci sono solo 11 allievi.

Non si poteva collaborare con queste sedi come già si fa ad esempio per l’educazione fisica, dato che nessuna delle tre sedi ha una palestra, proprio perché ci sono pochi allievi? Non si poteva organizzare un trasporto comune essendo distanti solo pochi minuti l’una dall’altra? Che fare sennò della nuova ala, se caleranno le nascite? Altro discorso l’appalto diretto allo studio di architettura di Franco e Valérie Perret-Gentil Patà, che ha incassato 110 mila franchi di onorario.

Una scelta non casuale per Bardelli: «era stato fissato il principio di costruire un edificio MinErgie e quindi s'era verficato che ci fosse un progettista con esperienza in tale ambito. E c'era un altro aspetto, la moglie ha anche la formazione di docente di scuola elementare, quindi meglio di così non si poteva scegliere». Il caso vuole che anche la capo dicastero educazione, Zaninelli, da cui è partito il messaggio municipale, sia docente, così come è architetto Bardelli. Stando al Municipio, si fanno lavorare «a rotazione» i progettisti della regione, ma come funzioni questa rotazione, non è dato di sapere.

Ma né il marito, né la moglie sono degli illustri sconosciuti al Municipio. I due nel 1999 avevano partecipato tramite concorso alla progettazione della scuola media 2 di Bellinzona: in giuria c’era l’ex capo del dicastero che oggi è di Bardelli, Diego Erba, capo della Divisione cantonale della scuola.

Luigi Conforto, addetto agli stabili comunali presso l’Ufficio tecnico che si era espresso a favore del progetto, era nella lista socialista per le elezioni comunali del 2008, assieme alla moglie di Patà e a Bardelli. Insomma, la nuova ala, necessità o spreco? Lo diranno le nascite nei prossimi anni.