Traslocare

pubblicato da TicinoSette #44 - 2.11.2013

Appartengo alla categoria degli "essenzialisti", in pratica "un tetto, un letto e un gabinetto", ...

A Losanna traslocai due volte: dalla periferia multietnica di Renens al centro urbano, sempre multietnico. Fu difficile separarmi soprattutto da un elegante, ma ingombrante, tavolo di legno massiccio. La portinaia era un'anziana portoghese un po' sorda. Traslocai ancora, non senza rimorsi, in Ticino e si ripresentò il "problema mobilio", ma esisteva già un noto fabbricante globale, inoltre appartengo alla categoria degli "essenzialisti", in pratica "un tetto, un letto e un gabinetto", come scrissi tempo fa.

La transumanza
Traslocare è un po' come la transumanza di mucche e pastori verso nuovi pascoli. Non essendo né uno né l'altro, affermo con assoluta convinzione quanto segue: io il trasloco lo odio! C'è chi invece lo adora, come quella che in Facebook ha scritto "nove traslochi in tre anni!". Se penso che di solito alla donna non equivale un arredamento minimalista, mi viene male. E ricordo alcune giovani donne, manco fossero orticoltrici da balcone, cambiare casa perché là dove erano c'erano poche ore di luce o una scarsa illuminazione che, si sa, influenza l'umore.

Ritenevo che la transumanza fosse più una prerogativa femminile, e che il "nomadismo abitativo" appartenesse a culture cosiddette arretrate tipo i Tuareg. Be', mi sbagliavo. Molta gente è nomade, anche tanti uomini single, spinti forse da atavici impulsi di conquista territoriale e di caccia. Tuttavia non cambio idea: a meno che non vi cacci da casa il vostro viziatissimo animale domestico, che pensavate di conoscere molto bene, o dobbiate andarvene a causa di una colonia di prepotenti animali infestanti, traslocate il meno possibile! Al limite diventate adepti dell'arredamento essenziale. Solo così eviterete ansie da imballaggio, stress da trasporto e colpi della strega...

Chi decide non te l'aspetti
Cambio d'indirizzo a centomila aziende ed uffici, annuncio di partenza/arrivo al comune, cambio di domicilio anche se rimani nello stesso cantone (curiosità tutta elvetica) e poi pensi che sia fatta. Ti sbagli, perché il trasloco è una piramide del potere: in cima, i proprietari di casa, poi le fiduciarie, poi le ditte di trasloco/autonoleggio, infine noi, poveri nomadi, in lista d'attesa come al supermercato, obbligati a rivelare tutto (alla faccia della privacy) e senza alcuna garanzia di assegnazione. E poco importa se hai urgenza e rischi di finire in un dormitorio per vagabondi: a loro non importa. Non è tutto. La figura forse più sottovalutata, ma assai influente, è un'altra: il custode (o portinaio)!

Uomini e donne spesso dotati di forte personalità e carisma, forse perché fanno uno "sporco lavoro" che qualcuno deve pur fare. Nell'ordine, elenco i miei portinai: signora ticinese con la curiosità di un doganiere (bastava evitare la sua finestra), anziana portoghese mezza sorda (bastava non farsi vedere), poi c'è un vuoto (non mi fu chiaro chi avesse tale ruolo), in seguito tutti italiani, ahi me non sempre simpatici. Ora che ho traslocato (spero per l'ultima volta, ma è come scommettere alla cieca) di portinai ne ho persino due! Sempre italiani ma simpaticissimi. Figura sottovalutata, dicevo, perché (fiduciaria dixit) uno dei due aveva l'ultima parola per darmi l'alloggio! Mai capitato. Lui il capo quartiere, lui il guardiano, lui il "butta dentro", lui il "mastro di chiavi"...

Non sottovalutare l'inquilino
Ma anche inquilini, vicini e dirimpettai a volte non scherzano. Ricordo l'assistito che lo chiamano come un famoso statista indiano (sic!), la bella vicina single con cui flirtare in lavanderia e non solo, fantasmi e Poltergeist vari (quelli che non vedi mai e di cui non saprai mai nulla), famigliole di varie etnie, l'africano che ricavò un buco nel parquet per accenderci il fuoco (aneddoto raccontatomi da persona degna di fede), prostitute travestite da massaggiatrici, la coppietta giovane che litiga sempre, anonimi pensionati, anonimi lavoratori. Noi inquilini dobbiamo difenderci, o almeno provarci. Io lo feci due volte: i tassi ipotecari scendevano da anni e chiesi la riduzione della pigione, invano, ma insistetti e andai all'ufficio di conciliazione a causa di ripetuti difetti al riscaldamento, finché ottenni quello che volevo. Piuttosto che traslocare ancora!


Reazioni:
"Ho letto solo oggi suo articolo :un letto, un tetto,un gabinetto aparso su laRegione nel ormai lontano 2007. Mi ha fatto sorridere, ho appena traslocata anch'io.. Single con un camion pienissimo di "roba" che mi sembra indispensabile... Ma non ho tutto intonato ... Almeno non dappertutto ....e le prime visite si trovavano bene al grande tavolo a cena... Lego volentieri i suoi commenti e articoli... Mi fanno sorridere..come quello della sala d'attesa. Buona giornata". (H. G., mail alla redazione, 2.5.14)
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