Lotterie, sussidi bloccati

pubblicato da L'Inchiesta #3 maggio 2013

Milioni di franchi destinati a progetti di pubblica utilità sono trattenuti dal cantone...

I proventi delle lotterie come il Lotto e lo Sport-toto devono servire per finanziare progetti di interesse generale (cultura, arte, sport, socialità, ecc.). In realtà parte dei milioni di franchi che il Ticino riceve dalla società cooperativa Swisslos non viene distribuita. Nel 2003 la riserva era di 13 milioni di franchi. Oggi è cresciuta a 34 milioni di franchi. Ma per quale motivo? Perché non utilizzarli, soprattutto in un periodo di crisi?

Non tutti concordano sull'utilità di questa scorta. Tra questi proprio Christian Vitta, presidente della Commissione delle finanze del parlamento ticinese e membro ticinese della Commissione delle lotterie e delle scommesse (ComLot).

"In un periodo di crisi economica" dice a L'Inchiesta, "queste importanti riserve, se utilizzate, rappresentano sicuramente un incentivo importante per favorire nuovi investimenti". "Per la parte di fondi già vincolata per progetti specifici" aggiunge il politico, "è importante che questi vengano realizzati per evitare di bloccare delle risorse importanti".

"Le riserve sono un aspetto problematico" aveva dichiarato l'anno scorso ai colleghi di "Saldo" il direttore della ComLot Manuel Richard.

La questione aveva suscitato interrogativi anche nel canton Grigioni l'anno scorso. "Per quale motivo" ha chiesto al Governo retico il deputato Michael Cavegn, "un importo così elevato (5,5 milioni, ndr.) non è stato assegnato alla promozione dello sport grigionese?".

Il governo retico ha giustificato le sue riserve alludendo al sussidiamento di "grandi progetti" sportivi, per questo dare contributi in maniera "troppo generosa a lungo termine non è nell'interesse delle associazioni e delle federazioni" sportive.

Più riserve in Ticino che nel canton Berna
In Ticino il tasso di riserva nel 2011 era 1,7 volte superiore a quanto è stato effettivamente versato da Swisslos al cantone. Un tasso superiore per esempio ai cantoni Berna (1,0) o Lucerna (1,4). Il motivo è che in Ticino si gioca più di altrove: nel 2011 la giocata procapite è stata di fr. 61.- circa, a Berna di fr. 54.-, a Lucerna di fr. 53.-.

"Rispetto alla media delle riserve dei vari cantoni, che assomma al 2,6 per cento, quella del Ticino è notevolmente inferiore" commenta a L'Inchiesta Giorgio Stanga, capo dell'Ufficio fondi Swisslos e Sport-toto del Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs).

"Soldi vincolati per impegni assunti"
Ma a cosa servono queste importanti riserve milionarie? "Circa il 60% delle riserve dei fondi Swisslos e Sport-Toto, costituite in più di 20 anni di gestione, è vincolato alla copertura di impegni già assunti" dice Stanga. La parte teoricamente spendibile subito è però pure aumentata nel tempo: qualche anno fa si vincolava il 70% delle riserve, ha scritto il Governo nel 2008.

Ma, dice Stanga, "lo spazio di manovra sarà sì rilevante, ma pur sempre sussidiario per rapporto all'importanza degli investimenti ipotizzati, soprattutto nel caso in cui dovessero concretizzarsi alcuni progetti di riconosciuto interesse cantonale e/o nazionale in ambito sportivo e culturale".

Curiosamente le riserve hanno una base legale soltanto dal 2013, con il nuovo regolamento del Fondo lotteria intercantonale (Fli). Quello del Fondo Sport-toto non le contempla nemmeno. "La riserva del Fondo Sport-toto è da sempre indicata nel rendiconto del governo con quella del fondo Swisslos" dice Stanga.

La riserva, continua Stanga, serve anche da acconto. "Disporre di una certa liquidità già nel primo semestre" dice, "permette di far fronte agli impegni assunti con dei versamenti anticipati a titolo di acconto, favorendo così la gestione finanziaria degli enti beneficiari che non devono ricorrere a onerosi prestiti".


"Il confine fra chi sussidiare e chi no resta labile"

La legge non dice chiaramente cosa si può sussidiare. A decidere sono i funzionari e le commissioni di esperti.


Si sussidiano associazini religiose anche se non si potrebbe, oppure enti a carattere sociale senza controllare l'impatto sul territorio. Ad esempio, il regolamento del Fondo lotteria intercantonale dice chiaramente che "non sono sussidiabili attività che hanno un carattere religioso predominante". Eppure l'Associazione biblica della svizzera italiana (Absi), che "promuove la lettura e lo studio della Bibbia", sin dal 2007 riceve sussidi. Come mai?

Oppure, nel 2008 e 2009 l'Associazione contro l'indebitamento delle famiglie (Acif) ha ricevuto 84 mila franchi in via "sperimentale". La condizione era che Acif migliorasse la propria gestione. Il Dipartimento sanità e socialità (Dss), che aveva approvato i fondi, però non ha mai controllato cosa facesse Acif. Risultato: nel 2010 Acif afferma di rischiare il fallimento perché il cantone non sussidierebbe abbastanza. Malagestione o cos'altro? Nel 2011, 2012 e 2013 Acif riceve ancora 168 mila franchi l'anno di sussidi. Come mai?

Nel caso dell'Absi, dice il capo dell'Ufficio fondi Swisslos e Sport-Toto del Dipartimento educazione cultura e sport (Decs) Giorgio Stanga, "secondo il parere della commissione la validità e l'interesse culturale dell'attività prevalgono sull'aspetto strettamente religioso".

Nel caso di Acif, il funzionario responsabile dei sussidi al Dss Roberto Sandrinelli, a L'Inchiesta oggi dice che Acif "più o meno funziona" e che il sussidio è maggiore perché l'impegno di Acif sarebbe aumentato. Precisa inoltre che il Dss sta controllando l'attività di Acif nell'ambito della preparazione di un "piano cantonale contro l'indebitamento".

"Controlli incrociati"
Ma chi controlla come vengono usati i fondi assegnati? In ambito sportivo Stanga rassicura: in ambito sportivo avvengono in loco e di persona. Ma in altri settori non è così semplice.

"Non disponiamo di funzionari che possiamo incaricare allo scopo" aveva ad esempio detto a L'Inchiesta Sandro Rusconi del Decs circa i sussidi alle scuole di musica. (L'Inchiesta 4/2012).

Stanga afferma invece che conteggi, rapporti, verbali, programmi, ecc., "permettono dei controlli incrociati atti a verificare la bontà dell'attività svolta" e che in caso di dubbi "vengono anche svolte delle visite".

Manca una legge
Lo stesso Decs riconosce i limiti del sistema attuale, poiché manca una legge precisa (Legge sulla cultura). "Non esiste un regolamento interno che consenta di discernere con precisione i casi trattati in base a criteri oggettivi" scrive il dipartimento. "Il confine fra attività sussidiabili e non sussidiabili resta labile".

Oggi chi decide chi sussidiare sono le commissioni di esperti e i funzionari, in base all'importo stabilito nei regolamenti: fino a 10 mila franchi è competente Stanga, ma solo dopo "un preavviso di merito delle commissioni o dei servizi cantonali" precisa a L'Inchiesta. Tra 10 e 30 mila franchi Stanga e il suo capo Giorgio Franchini, poi Franchini e il direttore del Decs fino a 100 mila franchi. Oltre questa cifra, il Governo.


Nota dell'autore: su L'Inchiesta si trova la lista dei maggiori beneficiari di sussidi per il 2012. La lista completa per i fondi Swisslos è consultabile qui, quella per i fondi Sport-Toto qui.


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