Cercasi subentrante

pubblicato da Ticinosette #3 - 15.1.2016

Chi ritiene che riaffittare un modesto monolocale in una città attrattiva come Lugano sia semplice, si sbaglia...

Avevamo già parlato del trasloco (Ticinosette n. 44/2013), evento più traumatico che gioioso, confermeranno molti lettori. Ora vorrei toccare un altro tema: la ricerca di un subentrante, un altro “trauma” dai risvolti spesso tragicomici. Succede infatti in una cittadina, Lugano, molto gettonata a quanto pare da lavoratori e studenti, ma notoriamente afflitta dalla penuria di alloggi (accessibili) e quindi da una speculazione che è sotto gli occhi di tutti.

Un diritto, a volte
Se l'alloggio è un diritto allora perché, sono fatti di cronaca, in questo ricco paese c'è chi dorme all'addiaccio o che occupa immobili abbandonati? Come si spiega che un modesto monolocale perfetto per uno studente o un anziano non trovi un subentrante? L'agenzia immobiliare mi disse: “non si preoccupi, andrà via come il pane con quel prezzo!”. Sono passati mesi.

Ci sono delle premesse: un inquilino solvibile, quindi con un contratto di lavoro, e niente debiti. Questo esclude già a priori uno studente, dato che non lavora, paga papà o un altro garante. Ma uno studente non può anche lavorare? E chi viene a studiare qui i soldi non ce li ha?

Mi chiedo: le agenzie forse fanno un po' le complicate? A volte rifiutano i beneficiari dell'assistenza pubblica anche se questi hanno un reddito garantito. Possono rifiutare rifugiati e richiedenti l'asilo, benché a pagare l'affitto sia lo Stato. Ma così non si contribuisce all'aumento degli alloggi sfitti? Alloggiando assistiti con pigioni ridotte non farebbe risparmiare soldi al comune e quindi ai contribuenti? Ho come il sospetto che dietro ci siano altre ragioni.

Credo di non possedere un dono, ahi me. Avete presente il film “The Shining” di Kubrik? Be', nel film si parlava della “luccicanza”, quel potere di vedere il futuro. Ecco, a me è la “subentranza” che manca! Cioè quella misteriosa “energia” che ti fa trovare subito l'affittuario con tutte le carte in regola. Certo, poi ci sono fattori oggettivi, come la zona abitativa, l'affitto (in questo caso poco superiore a settecento franchi mensili), le dimensioni (venticinque metri quadri), i locali (c'è tutto, wc, doccia, frigo, cucinetta, ecc.), il periodo, chissà. Forse dipende anche dagli astri, dalla luna o da metafisici stratagemmi superiori?

Be', comunicando e incontrando parecchi potenziali interessati mi sono reso conto che il subentrante appartiene a una categoria complessa e molto diversificata di essere umano, cioè l'inquilino, con il proprio personale grado di esigenza, comodità, estetica, disponibilità finanziaria. Al mio annuncio rispondono a decine ma nessuno affitta. Perché?

Il subentrante tipo
Una donna dell'est: “salve, sono davero interessata questo apartamento lavoro in clinica (…) per cio mi andrebe bene”. Trovò dell'altro. “Afitate a persone in assistenza?” mi chiede Ugo. No Ugo, mi spiace (vedi sopra). Poi resto stupito da quanti italiani cerchino alloggio (c'è chi m'ha scritto da Trapani!). Peccato che molti non sappiano cosa sia il nostro attestato “ufficio esecuzioni fallimenti”, quindi vaglielo a spiegare! O che provino, se hanno fretta, a chiederlo in Italia! Enrico, italiano, mi fa: “pensi sia possibile affittare per un periodo di tre mesi?”. No, in Ticino vigono contratti annuali (a Zurigo invece no, strano vero?).

Mattia, italiano, mi domanda: “è possibile viverci in due per poter dividere le spese? Si può suonare nell'appartamento?”. Sì (volendo) e sì (dipende che strumento). Questione studenti, Alain dice: “sono uno studente molto responsabile (maggiorenne)”. Caro Alain, ti credo, ma vedi sopra. Lucia e Noemi, italiane, sono scioccate dal costo della vita: benvenute. Poi ecco le visite, esci, corri, sposta, combina, uno stress... Sabrina è siciliana, si presenta con la madre (!), metro a nastro alla mano, prendono misure, vorrebbe la lavatrice in casa, le dico che c'è la lavanderia in comune (locale a lei ignoto) ma non sentirà ragioni. La madre: “peccato Sabbrí', il balcone non va bene!”.

Giulia, italiana, vorrà avere anche l'opinione del fidanzato (e magari anche di zii e cugini?). Un altro italiano: “mmmh, c'è odore di fumo!”. Mai fumato in casa io. Altre chicche sono: una società anonima è interessata, ma viene fuori che ha debiti. Da una fiduciaria mi chiedono: “vende?”. L'ultima beffa: mi scrive Ingrid, fa le pulizie a diciotto franchi l'ora per traslochi e consegne dei locali. No, la “subentranza” proprio non ce l'ho.