Ruggente Saragozza

pubblicato da Ticinosette #46 - 17.11.2017
È stata definita la “Firenze spagnola” e la “città dalle cento torri”, ma Saragozza è da sempre una delle mete più visitate di Spagna. Situata al centro di una fertile piana che contrasta con l’aridità della regione circostante, la quinta città più popolosa della nazione (quasi 700mila abitanti) è un gioiello di tradizioni arcivescovili, architetture gotiche, resti romanici, influenze arabe, modernità giovanile e spirito internazionale.

Vitale come ci si può aspettare per ogni capoluogo iberico, è già stata sede nel 2008 dell'Expo internazionale sul tema “Acqua e sviluppo sostenibile”, a cui anche la Svizzera prese parte. Indiscusso protagonista è il fiume più grande della Spagna che l'attraversa, l'Ebro. Il suo affascinante ecosistema lo si può ammirare persino dall'imponente Puente de Piedra che collega le due sponde cittadine, chiamato anche “ponte dei leoni” per via dei quattro felini che campeggiano sui pilastri di questo monumento di interesse culturale.

La città è ben collegata dai treni ad alta velocità. Se già ci si trova nel paese, da Madrid o da Barcellona vi si arriva in meno di un'ora e mezza. Muoversi tra i vari quartieri come Casetas, Delicias o Goya è semplice, sia a piedi, oppure coi bus o col tram reinstallato nel 2011. Oppure c'è una sorta di metro risalente all'Expo del 2008.

Tra frenesia e storia
L'atmosfera cittadina la si percepisce non appena ci si intrufola a casaccio tra le viuzze della città vecchia, dense di commerci e negozi, oppure basta fermarsi in una delle tante suggestive piazzette come la tranquilla Plaza de San Felipe. Ecco il trambusto del mattino, la quiete pomeridiana e la consueta vitalità serale.

Saragozza ha il vantaggio di avere il secondo quartiere storico più esteso di Spagna, arricchito da molti resti medievali, muraglie, teatri romani, torri, splendide chiese e basiliche come la minore di Santa Engracia, gettonatissima per dei pomposi e colorati matrimoni. Tra tutti questi edifici spicca però la maestosa basilica barocca Nuestra Señora del Pilar, con la sua facciata lunga 130 metri (!), vero e proprio “salotto cittadino” interamente pedonale.

Passeggiando tra i quartieri San Pablo (“El Gancho” per i locali), San Miguel, La Tenerìas e La Magdalena (“El Gallo”) si viene subito immersi da una certa tipica frenesia iberica, anche se questa città è comunque ritenuta “tranquilla” rispetto ad altre. La mattina conviene tuffarsi nell'animato Mercato Centrale di Plaza de Lanuza. Oltre ad essere ricco di specialità di salumeria e di pescato, è forse il più bell'esempio di architettura modernista di Aragona. La struttura è in metallo rinforzato proprio come la torre Eiffel parigina, misto a pietra e mattoni.

La sera ci si può concedere all'animata vita notturna, oppure passeggiare tranquillamente sull'enorme piazza della basilica del Pilar, coi suoi quasi 25mila metri quadrati di superficie, tra le più grandi d'Europa. Per gli amanti dello shopping mete obbligate sono le storiche Calle Alfonso I, che conduce alla basilica, oppure “El Coso”, arteria romana vecchia di ben duemila anni, Plaza de España con le sue molte offerte tra cui l'immancabile “El Corte Inglés”, leggendaria catena madrilena di grandi magazzini, nata da una piccola sartoria per bambini. Come in ogni città spagnola, non mancherete di notare la curiosa offerta di moda elegante per bambini.

Ozio e gastronomia
A chi non interessa lo shopping, l'offerta di Saragozza non si ferma certo qui. Si può allora vagare nei quartieri del centro storico per scoprire l'affascinante dedalo di strettoie chiamato “El Tubo”, teatro del “culto dell'ozio”, come viene definito. Qui si trovano infiniti bar di tapas per l'aperitivo, le famose piccole e fantasiose porzioni - con o senza pane - di formaggi, pesce o d'immancabile prosciutto “jamón ibérico” o “serrano”.

Nel “tubo” convivono commerci dalla lunga tradizionale famigliare, come la storica vineria di quarta generazione “Almau”, ma anche ristoranti stellati. Le offerte più alternative e multiculturali si trovano invece nel quartiere “La Magdalena”, comprese gallerie d'arte e centri sociali. Insomma, Saragozza non ha il mare come Barcellona e non è metropoli come Madrid, ma è gioviale e a portata di tutte le tasche: un modo diverso e originale per approccaire la Spagna.

Sette consigli e curiosità
Quando andarci. Per chi odia gli ombrelli la bella notizia è che piove pochissimo. L'inverno è freddo e può fare gelate notturne, le estati sono molto calde e secche con giornaliere superiori ai 31 gradi. Nel luglio del 2015 ci fu il record storico di 44,5 gradi! Il periodo migliore è dunque l'autunno o la primavera.

Dove alloggiare. Essendo una città molto studentesca, con tanti giovani francesi e italiani, ma anche congressuale, non mancano certo gli alloggi per tutti i gusti e tutte le tasche. I prezzi non sono eccessivi, anzi, Saragozza è definita meta “low-cost”. Tuttavia si paga quasi sempre per visitare chiese, basiliche, palazzi.

Architettura mista. Da vedere sono l’Aljaferia, il palazzo arabo più a nord del mondo, paragonabile alla Mezquita di Cordoba e al Alhambra di Granada. Ma anche la “Lonja”, l'antica borsa per le contrattazioni commerciali, lascia strabiliati: l'esterno è rinascimentale italiano, l'interno è composto di navate, colonne e magnifiche volte stellate.

Cucina aragonese. Vera istituzione è la tortilla, una frittata di uovo sbattuto e patate. Sarebbe stata inventata qui nel 1935 da un cuoco aragonese. È d'obbligo quindi il “Museo de la tortilla” per gustare le 25 specialità. Altre ricette sono: il chilindrón di pollo o agnello alla paprica, le uova al salmorrejo, il pesce alla baturra. La pasticceria è famosa per torte e torrone.

Sante feste. Ogni anno il 12 ottobre si celebrano le Fiestas del Pilar in onore della vergine patrona, meta di milioni di pellegrini spagnoli. Il “pilar” sarebbe la colonna su cui posò i piedi la madre di Gesù. Si tengono corride, sfilate di “giganti” e “testoni”, spettacoli e concerti. In marzo o aprile c'è la Semana Santa, famosa per le sue 25 confraternite incappucciate.

Forza e carattere. La fierezza è ovunque. Il simbolo del leone rampante, visibile ovunque, deriva dallo scudo del Re Alfonso VII di Léon Y Castilla quando occupò la città temendo una nuova invasione araba. Se quindi gli abitanti vi dicono che la piazza della basilica del Pilar è seconda per dimensioni solo alla piazza Rossa di Mosca, date loro ragione!

Monumenti e vie. La scultura di Cesare Augusto, da cui deriva il nome Saragozza, è un regalo di Mussolini nel 1941. Nel 1984 è qui che si forma la rock-band “Héroes Del Silencio”, che divenne famosa a livello internazionale. La basilica “El Pilar” è l'unico edificio cristiano del mondo con simboli taoisti. Solo a Saragozza c'è una via dedicata a Super Mario Bros.