"Alla Pramac troppi frontalieri"

pubblicato da RFT - 24.7.2009

Il cantone e Locarno ci hanno creduto, investendo soldi pubblici. Ma alla Pramac, multinazionale di Riazzino che produce panneilli fotovoltaici, lavorano molti frontalieri...

La multinazionale italiana dei pannelli fotovoltaici Pramac, ha forse portato un po' più di luce nella precaria situazione industriale del Locarnese, ma di sicuro non il lavoro ai ticinesi, nonostante le belle parole dei dirigenti. Locarno c'è rimasta male, il cantone probabilmente lo sapeva già.

"Più ticinesi ci saranno meglio sarà, ma evidentemente questo dipende anche dalle indicazioni della direzione e del consiglio di amministrazione” ha dichiarato il direttore leghista del dipartimento del territorio Marco Borradori. A Locarno c'hanno creduto: “assolutamente, oggi è stato esplicititamente detto, ma era già stato discusso ripetutamente in occasione dei nostri incontri” ha sostenuto il sindaco Plr di Locarno Carla Speziali.

Sta di fatto che la più grandefabbrica di pannelli fotovoltaici della Svizzera, appunto la Pramac Swiss a Riazzino, il direttore italiano Cristian Cavazzuti ha dato lavoro in maggioranza a dei frontalieri italiani. Dei 125 dipendenti, un’80ina è composta da lombardi, una 20ina di svizzeri, ma non è noto se siano ticinesi, e il resto da stranieri di altri paesi. L'azienda intende potenziare l'organico fino al 150 dipendenti.

Per il responsabile delle risorse umane Dario Puccinelli, "ci siamo armati di tutta la buona volontà per trovare tutto il personale locale", dice, ma "ci siamo poi 'scontrati' con una realtà abbastanza piccola, con tecnologie un po’ diverse dalle nostre, e con una serie di persone che pur con molta voglia di lavorare, si sono dette indisponibili a fare turni. Quindi anche nostro malgrado ci siamo visti costretti ad assumere molta manodopera italiana e frontaliera".

Costretti, da un lato sicuramente: il canton Ticino non è certo noto in Svizzera, né tantomeno in Lombardia, per la fabbricazione e il know-how di pannelli solari. Sarà inoltre un caso che proprio il giorno dell'inaugurazione, Puccinelli è diventato direttore della sede, quando prima lo era Cavazzuti? È altrettanto noto invece che lemultinazionali come Pramac e la sua associata, la svizzera Oerlikon, tendono ad assumere personale da mezzo mondo.

Ma il cantone (che ha investito 5 milioni di franchi così come previsto per le energie rinnovabili nell'ambito delle misure "anti-crisi") e soprattutto Locarno (3 milioni e mezzo, costruendo anche una strada asfaltata di accesso per la ditta), soprende che cadano un po' dalle nuvole. L'ufficio delle risorse umane della Pramac non è a Riazzino, ma a Balerna, vicino al confine. Inoltre non sono molti gli operai ticinesi specializzati che parlano bene inglese e sono disposti a lavorare a turni, di notte e feste comprese, come si è potuto leggere in un'offerta di lavoro della ditta nella rivista "Il Lavoro" del sindacato Ocst.

Sindacato che ha in ogni caso contrattato per i salari con la Pramac: "quelle persone che lavorano qua e sono svizzeri, i nostri salari li hanno accettati, quindi direi che non sono così malvagi" annota Puccinelli. "Con il sindacato Ocst abbiamo sottoscritto un contratto di lavoro collettivo". Altro aspetto: la maggioranza degli azionisti di Pramac è composta da italiani che chiedono profitti.

E tutto è andato per il meglio: in giugno, con l'annuncio del nuovo sito in Svizzera da parte dell'amministratore delegato Paolo Campinoti, l'azione di Pramac alla borsa di Milano è salita del 14% (è detenuta da Paolo e Mario Campinoti, Iniziativa Gestione Investimenti Sgrl e Paulineplein, che detiene la maggioranza delle azioni). A fine agosto, le quotazioni sono salite ancora oltre l'8%.

Il presidente del CdA di Pramac Swiss è l'avvocato luganese Davide Enderlin Junior, la persona che ha messo in contatto i dirigenti italiani con le autorità cantonali e comunali. Lui si è dichiarato tranquillo. Come se non bastasse, quel giorno, altro segno di "italianità" dell'investimento "svizzero", c'era la giornalista italiana Ilaria D'Amico con tanto di troupe televisiva al seguito.

Insomma, tutti segnali che col Ticino hanno ben poco a che fare. A scapito delle promesse per dare lavoro ai ticinesi, le casse del comune di Locarno aspettano ora le tasse che pagherà l'azienda, per la felicità del sindaco Speziali.

Reazioni:
Di seguito il diritto di replica di Davide Enderlin Jr. (inviato via mail):
"(...) Sono Davide Enderlin junior, la persona (...) che ha portato in Ticino La pramac Suisse SA. Mi piacerebbe vederci, per spiegare che commentare quanto fanno gli altri è sempre più semplice che fare. Io in Ticino ho creato quasi 300 posti di lavoro negli ultimi anni e ne vado fiero. Nei prossimi mesi un’altra multinazionale sposterà i suoi uffici da Milano al Ticino grazie ai miei uffici. (...) Vogliamo guardare l’elenco dei fornitori di Pramac suisse? Le assicurazioni? Le auto? L’impresa che fa le pulizie? Quella che cura la sicurezza? L’energia elettrica? Le banche? L’aspetto dei lavoratori è sì importante ma uno dei tanti. E lei, signor Jeitziner, quanti posti di lavoro ha creato in Ticino negli ultimi anni?(le ricordo che valgono solo i ticinesi)".