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Stufe a pellet, doppia spesa

pubblicato da L'Inchiesta #6 novembre 2011

Pulizia e manutenzione in mano a specialisti diversi. Ma il Cantone sta valutando di cambiare la legge...

"Lo spazzacamino sostiene che il tecnico della ditta produttrice della stufa non è autorizzato a effettuare la pulizia annuale" racconta Wilma Brazzola di Besazio. "Ma in caso di guasto dovrei chiamare il tecnico per la manutenzione annuale". In effetti, dato che queste stufe non sono semplici camini a legna, richiedono l'intervento di entrambi gli specialisti.

La vecchia legge sarà modificata
"La pulizia deve essere eseguita da uno spazzacamino autorizzato dal Cantone" spiega Mirco Moser, capo dell'Ufficio dell'aria, del clima e delle energie rinnovabili del Dipartimento del territorio (Dt). Fa ancora stato, infatti, il vecchio decreto sulla pulizia periodica degli impianti calorici a combustione, che affida la pulizia annuale solo agli spazzacamini. Questo anche per evitare un conflitto d'interesse tra chi vende e chi deve pulire l'apparecchio. Il decreto risale al 1979, quando le stufe a pellet dotate di delicati sensori elettronici non esistevano nemmeno. La persona competente, la delegata cantonale alla Polizia del fuoco Silvia Montalbano, interpellata, non ha risposto, rimandando la palla ai vertici del Dt. Ma qualcosa si sta muovendo grazie a queste sollecitazioni.

Il consumatore paga due volte
"I servizi del Dt stanno valutando la questione e procederanno a breve a proporre le opportune modifiche per aggiornare queste disposizioni allo stato della tecnica", rivela Moser. Ma per ora, spiega, a prescindere che la legge contempli o meno il pellet, "la manutenzione deve essere eseguita dal fornitore dell'apparecchio". In pratica, i possessori di stufe a pellet devono sobbarcarsi una doppia spesa. Molto dipende dai singoli rivenditori, ma anche dagli spazzacamini che, in teoria, dovrebbero attenersi a un tariffario cantonale. In pratica, però, non sempre accade (vedi "L'Inchiesta", marzo 2007). "Il costo tecnico solo per la stufa ammonta a 202 franchi l'anno" spiega Wilma Brazzola. Ma con "un abbonamento di cinque anni con la ditta fornitrice e senza sapere di questa problematica assurda. Il costo dello spazzacamino per la stufa e la canna fumaria ammonta a 166 franchi annui". Totale: quasi 370 franchi l'anno. Da un breve sondaggio, risulta che ci sono rivenditori che propongono contratti per alcuni anni, per facilitare cliente e tecnici, e altri invece che fatturano annualmente ogni singolo intervento. Ma lo sbarco del pellet in Ticino una decina di anni fa ha creato qualche screzio tra spazzacamini e tecnici. Avendo sempre avuto per legge il monopolio sulla pulizia di tutti gli impianti a combustione, gli spazzacamini si sono visti sottrarre una fetta di mercato. Anche loro, però, devono essere formati.

Spazzacamini formati, ma non troppo
"Lo spazzacamino è un operatore altamente qualificato che conosce l'evoluzione delle tecnologie negli impianti di riscaldamento", aveva detto l'anno scorso l'ex consigliere di Stato Plr all'educazione Gabriele Gendotti. In teoria. "Non abbiamo il diritto di imporre formazioni specifiche e si auspica che le ditte associate seguano formazioni anche individualmente", charisce Samuel Bralla, presidente della Società cantonale spazzacamini Ticino (Scst). "L'Associazione svizzera dei maestri spazzacamini propone corsi di formazione come esperto in combustione a legna con attestato di capacità federale. A mio sapere, in Ticino le persone con questa qualifica sono due". Ci sono poi spazzacamini formati dai produttori di stufe. "Garantiscono il servizio di assistenza, ma questo non vuol dire che abbiano un'esclusiva di pulizia sul prodotto", spiega Bralla. E come fa allora ad orientarsi il consumatore e trovare lo specialista competente? "Se vuole sapere chi ha seguito questi corsi, deve rivolgersi al produttore o al rivenditore".

La pulizia in mano anche agli abusivi
Come rivela a L'Inchiesta un addetto ai lavori di un rivenditore del Sopraceneri, durante la pulizia "è capitato che spazzacamini non formati abbiano creato danni anche consistenti alle macchine". Casi sporadici, certo, ma confermati anche da un tecnico di un'altra ditta. "Come in tutti i lavori può succedere di sbagliare", riconosce Bralla. "Non credo che sia un problema rilevante sulla quantità di stufe presenti in Ticino". Infatti, il cantone parla di "73 stufe a pellet" finanziate dal 2002 al 2005, quando erano in vigore gli incentivi pubblici. Gli addetti ai lavori, invece, sostengono che le stufe installate siano alcune migliaia. Per Bralla "anche le ditte che eseguono abusivamente il servizio di pulizia" sono prive di qualifiche specifiche, mentre "gli spazzacamini hanno tutte le qualifiche necessarie".

Assicurazioni all'oscuro della diatriba
Ma in caso di incendio, l'assicurazione risponde dei danni? Anche per gli impianti a pellet, fanno stato dal 2005 le norme di costruzione dell'Associazione degli istituti cantonali di assicurazione antincendio. Ma tra gli assicuratori privati il conflitto tra tecnici e spazzacamini non sembra conosciuto, almeno a livello nazionale, come conferma Selma Frasa-Odok, portavoce dell'Associazione svizzera d'assicurazioni. Che, aggiunge, è difficile dimostrare l'eventuale colpa dello spazzacamino, sul quale ci si potrebbe al limite rifare. Fonti de L'Inchiesta confermano che il problema non risulta noto nemmeno a livello cantonale. Consiglio: scegliere spazzacamini abilitati dalle aziende fornitrici degli impianti. E richiedete una copia della fattura: in questo modo risulta possibile dimostrare l'avvenuta pulizia delle condotte fumarie e della camera di combustione. Se, invece, si è di fronte a usura o scarsa manutenzione, in caso di sinistro la colpa ricade sul proprietario della stufa.



Reazioni:
"Leggo con interesse l'articolo (...) nel quale si dice che si deve pagare lo spazzacamino due volte. E' un po' come nel mio e in altri casi abbiamo l'abbonamento di manutenzione presso una ditta di bruciatori, e comunque dobbiamo pagarci il controllo che effettua un tecnico del comune Fr. 90.? (2011). Così che il giorno prima viene il tecnico dei bruciatori e controlla i fumi e quant'altro, il giorno dopo o una settimana dopo arriva quello del comune, fa il medesimo controllo e mi pago ancora una volta (...)".
(scritto da T. O. di Giubiasco, via e-mail il 31.10.11)