Franco Ravera (foto: T-rec).


"Notte noir" merita di più

pubblicato da La Regione Ticino - 24.4.2014

La prima web serie della Rsi poteva egregiamente reggere lo schermo televisivo...

"Notte noir", la prima web serie della Rsi - prodotta da T-Rec - trasmessa dal 14 aprile ("webseries.rsi.ch" o sul canale youtube Rsi), poteva egregiamente reggere lo schermo televisivo, anziché solo quello del computer. Peccato. Molti spettatori resteranno tagliati fuori. Alla prima esperienza con la serialità online, forse non si è voluto osare, o forse si sta strizzando un occhio al pubblico giovanile che snobba la tv. Resta che il prodotto ci è parso superiore a certe melense e ingessatissime finzioni televisive Rsi a cui eravamo abituati. Ci sono tutti gli ingredienti: morte, mistero, sangue, amore, sesso, passione, competizione, vendetta, vincono infine il perdono e il ricordo. "Notte noir" dimostra che ci sono dei buoni autori in Ticino, che sanno raccontare bene una storia anche con internet e che - soprattutto - anche con budget e tempo limitati (attorno ai centomila franchi e alcuni mesi) si possono fare buone cose.

Sulla pubblicazione, la maggiore accessibilità di internet rispetto alla tv non ci pare giustifichi l'abbuffata, forse dettata dalla frettan, di dare subito in pasto al pubblico tutte le otto puntate. Così non solo si svaluta un po' il prodotto, ma viene meno l'attesa nello spettatore: si poteva quantomeno studiare una scadenza quotidiana, se vogliamo abituarci a questa novità. Altro rischio è che così uno clicchi una puntata a caso, perdendosi poi tutta la trama.

Ma veniamo al soggetto: il servizio di volontariato "Nez Rouge". Tema azzeccato in un paese che non disdegna di brindare: ci mostra il territorio e possiamo identificarci. Certo, tutti vorremmo che il servizio non esistesse, ma dato che c'è, ci saremmo sinceramente aspettati tutt'altro genere: la commedia - dato l'ambiente festoso (carnevale e capodanno) in cui opera - piuttosto che il giallo tanto di moda. Sappiamo che la comicità è più difficile dell'intrigo, tuttavia il risultato è dignitoso. Insomma, sempre meglio qualche brivido inatteso che nessuna risata.

Sulle scelte tecniche, se il bianco e nero non è un obbligo per il genere, grazie - per una volta - a una buona colonna sonora, ha indubbiamente valorizzato la fotografia e i luoghi. Alla regia vanno i nostri complimenti e, soprattutto, poiché temevamo il peggio, al casting di - in gran parte e per fortuna - attori italiani per i ruoli principali. Un appunto sul personaggio del bravo Ravera: ci è parso poco credibile che un cavista che si spezza la schiena di giorno faccia anche il "tassista" volontario di notte, anche se per la psicologia del protagonista è tutto molto chiaro, ma comunque... Per alcuni ruoli secondari si è giustamente pescato nel bacino ticinese: il risultato non è sempre discreto, specie quando ci si dilunga troppo, forse per mancanza di idee, o quando nel ruolo c'è semplicemente la persona sbagliata. La sceneggiatura, scritta a due mani, ci pare ben bilanciata: la banalità di alcuni ruoli viene compensata dalla profondità del mondo interiore del protagonista. C'è spazio anche per la critica sociale e per la denuncia verso temi molto attuali (l'indebitamento, la finanza, ecc.) che non guastano mai.

Infine qualche domanda: era proprio necessario far recitare nel primo episodio un noto giovane regista ticinese? Si temeva di non "agganciare" da subito il pubblico? Puntare sempre su un cavallo che ha già dimostrato di essere vincente, anche quando non corre all'ippodromo, alla lunga rischia di stufare. Quando finirà la fastidiosa abitudine di citare altre produzioni Rsi ("Il Quotidano") persino nella finzione? L'autoreferenzialità di provincia può rasentare il ridicolo. Nonostante qualche anno di ritardo rispetto solo all'Italia, ci auguriamo che questo esperimento di serialità online non rimanga isolato ma che, anzi, continui con una seconda stagione o che si trovino altre idee. Anche se - in tutta onestà - nutriamo qualche dubbio che si riuscirà a convincere il pubblico meno giovane ad accedendere lo schermo del computer, invece di quello della tv che, di idee valide, purtroppo ne ha sempre meno.

Reazioni:

"Egregio Signor Jeitziner, di nuovo con piacere porgo i miei complimenti per la Sua critica “Notte Noir merita di più”. E un sollievo di leggere una voce, che non segue “l'autoreferenzialità di provincia”. Well done. (...) Con cordiali saluti". C. S. (tramite mail, 24-4-14).

"Ciao Marco, ho letto la tua recensione sulla Regione e ti faccio i miei complimenti. Finalmente un giornalista che ha visto la webseries dall'inizio fino alla fine. Trovo che le tue critiche(positive e negative) siano frutto di un'osservazione non superficiale". F. P. (tramite Facebook, 25-4-14).