Istruzioni per delinquere

pubblicato da Ticinosette #1 - 1.1.2016

Un documentario su come fare soldi spacciando droga è stato trasmesso dal popolare canale giovanile MTV. Informazione, istigazione a delinquere o pura caccia agli ascolti?

Forse nella Svizzera italiana siamo i primi a parlare del documentario “Come fare soldi vendendo droga” (Tribeca Film, 2012) dello statunitense Matthew Cooke - ne hanno riferito brevemente Aargauer Zeitung (28.6.2013), 20 Minuten (30.6.2013), Schweizer Illustrierte (7.11.2014). Anche perché non sembra sia mai uscito nei cinema in Svizzera, mentre in Italia sì, né trasmesso dalle tv elvetiche, ma i curiosi non disperino: Youtube serve anche a questo. Ne parliamo perché nelle scorse settimane lo abbiamo visto in fascia serale di grande ascolto e non su un canale televisivo qualunque bensì su “Mtv” (Italia), che da sempre fa dei giovani il proprio bersaglio di marketing preferito.

A caccia di ascolti
Dal 1981, quando nacque il canale musicale a New York, Mtv non si è limitato a diffondere la cultura dei “videoclips” nel mondo, ma ha fatto discutere per il suo “navigare a vista” e l'assenza di una chiara linea editoriale (policy), infatti l'abbiamo invano cercata. Forse perché il cambiamento “è nel nostro Dna”, ha detto per esempio nel 2012 a Repubblica l'ex amministratore delegato di Mtv Italia. Mtv è la tv dei programmi giovanili ma dai contenuti per adulti, quella che censura videoclips ma poi passa format politicamente scorretti, era una rete tematica e oggi si definisce “generalista”, ammiccava agli adolescenti ma ora al pubblico “giovane-adulto”, ecc.

Nonostante questo sta vivendo il problema di molte tv, la disaffezione delle nuove generazioni, tanto che il suo programma faro, “Mtv Video Music Award”, lo scorso aprile ha incassato un crollo di ascolti senza precedenti, sceso dai 6,6 milioni del 1999 a 1,5 milioni. Come se la passi oggi Mtv Italia (passato di mano questa estate da Viacom a Sky Italia) non è chiaro. Secondo i critici sconta la crisi di un sistema che è anche quello della musica in termini di modalità di fruizione. L'ex dipendente di Mtv e giornalista Axel Fiacco lo dice chiaramente, ma secondo l'emittente va tutto bene. Ad ogni modo non sorprende nessuno che Mtv abbia deciso di comunicare ai giovani come si fanno i soldi spacciando droga.

Un film didattico?
Il film di Cooke spiega come si può arrivare ai vertici di un traffico che oggi è stimato a 400 miliardi di dollari l'anno, e lo sviluppa a mo' di “videogioco” con vari livelli di difficoltà: dal piccolo spacciatore di quartiere al boss di un cartello della droga. Le testimonianze sono eccezionali: ex grossi trafficanti statunitensi degli anni Ottanta, ex piccoli spacciatori poi diventati famosi musicisti rap. Lo spettatore rimane incredulo, forse perché è la prima volta che si tocca il tema in questo modo. Sembra una grande farsa e invece è tutto vero, sembra un “manuale del giovane spacciatore” ma in realtà ciò è riduttivo.

Infatti Cooke dalla metà del film arriva al sodo quando denuncia il fallimento della politica proibizionista statunitense, l'enorme apparato carcerario che genera, l'assurdità di certi casi giudiziari, la corruzione dei poliziotti, ecc. La critica italiana ha applaudito: “è una buona cosa che il documentario continui a rafforzare la sua presenza sugli schermi” (Roberto Nepoti, Repubblica); “sottolinea l’ipocrisia di fondo di un sistema” (Letizia Rogolino, Il fatto quotidiano); un “docu-fiction tutt’altro che ingenuo” e “senza moralismi” (Erika Riggi, Gazzetta), ecc. Forse anche per questo l'opera ha partecipato al “Toronto International Film Festival” nel 2012 e ha vinto il premio del pubblico al “Champs Élysées Film Festival” nel 2013.

S'impongono a questo punto delle domande. La prima è perché il film è stato snobbato dai festival, dai distributori e dalle tv elvetiche? La seconda è che se Mtv ha colto la palla al balzo un quindicenne, ammesso che ancora guardi la tv, che cosa dovrebbe capire dal film? Che spacciare quasi quasi conviene o che sulle droghe c'è molta ipocrisia? Nel suo sito internet Mtv pubblicizza così il film: “se non sai come iniziare il percorso nel mondo della compravendita dei narcotici non preoccuparti: c’è (…) un documentario per aiutarti un passo alla volta ad entrare nel gotha degli spacciatori (...)”. Un testo molto seducente e forse per alcuni inopportuno e diseducativo. Non sarebbe la prima volta che Mtv Italia si muove sul limite: nel 2011 aveva già violato il codice di autoregolamentazione italiano “Media e Minori”.