Quando il jackpot è gonfiato

pubblicato da L'Inchiesta #5 - settembre 2012

In alcune ricevitorie ticinesi i montepremi pubblicizzati sono superiori a quelli reali...

Colpa di qualche buontempone, semplici dimenticanze o inganni fatti di proposito? Difficile dirlo. Fatto sta che in 19 ricevitorie a Bellinzona, Lugano e Locarno (edicole, bar, stazioni di benzina), scelte a caso da L'Inchiesta in luglio, sembra abbastanza diffuso esporre montepremi delle lotterie superiori a quelli reali (vedi tabella).

La conseguenza è duplice. Si fa credere ai giocatori potenziali che in ballo ci sono più soldi di quanti non ve ne siano in realtà, mentre i rivenditori concorrenti sono penalizzati da questi errori (leggi in seguito).

"Tutta colpa degli altri e del poco personale"
A Bellinzona in ben quattro casi su sei i montepremi indicati erano superiori alle reali somme in palio. «A causa della mancanza di personale non riusciamo a stare dietro a tutto», replica a L'Inchiesta Donev Goran, vice-gerente del chiosco alla stazione Ffs Avec, del gruppo Valora. «Preferisco avere le cifre sbagliate che le cassette del pane vuote», ribatte. Altre cifre gonfiate nell'edicola indipendente Emma su viale della Stazione. «Ero in vacanza», dice interpellata la titolare Francesca Emma. «La persona che doveva controllare ha sicuramente fatto un errore». Cifre errate anche in due edicole della società anonima Elia Colombi, in via Camminata e in via Teatro. «Possiamo assicurare che non c'era assolutamente nessuna volontà di voler indurre in errore potenziali clienti o preguidicare l'attività della concorrenza», risponde Plinio Carenini, presidente della società. «Pensiamo che il tutto si riduca a una grave disattenzione e non è esclusa l'opera di qualche buontempone sui pannelli, già presi di mira altre volte».

«Si tratta soltanto di una dimenticanza»
In due ricevitorie di Lugano gli importi erano superiori alla realtà: all'Edicola Petrarca e soprattutto nell'esercizio pubblico Birreria al Forte. «Ci dimentichiamo di aggiornare gli importi», si difende la gerente della birreria Renza Zucchi. «Il lavoro va fatto manualmente per ogni cifra, mentre una volta c'erano solo cartelloni da applicare». «Verifico ogni mattina la correttezza degli importi», assicura il titolare dell'edicola in Via Petrarca Natale Pantè. «Ma spesso alcuni ragazzi spostano i magneti».

Ricevitorie più corrette sul Lago Maggiore
A Locarno sembra che vi siano meno buontemponi, oppure il personale delle ricevitorie è più attento alla corretta indicazione dei montepremi. Solo quattro degli otto chioschi esaminati esponevano errori, tra cui solo in due casi cifre superiori alla realtà, seppur di poco. «Il nostro personale ha confermato di aver correttamente esposto i montepremi», replica a L'Inchiesta Stefania Misteli, portavoce del gruppo Valora, in merito all'edicola Kiosk della stazione di Locarno/Muralto. «Vuol dire che eventualmente le manipolazioni sono state fatte da terzi». All'Edicola Pace, spiega il responsabile Carmine Capuzzi questo errore «può capitare, ma normalmente li aggiorniamo e non ritieniamo vi sia alcun inganno».


Swisslos: «Non siamo in grado di controllare»


Sui casi scoperti da L'Inchiesta, la società Swisslos se ne lava le mani. Ma le autorità competenti di Berna affermano che potrebbero intervenire. ...

Interpellato sui casi scoperti da L'Inchiesta, il portavoce della Lotteria intercantonale (Swisslos) Willy Mesmer ha scaricato il barile sui gestori e sui giocatori stessi. Mesmer ha detto che i singoli punti vendita sono responsabili delle informazioni esposte e che Swisslos non può controllare migliaia di ricevitorie. Secondo Mesmer si tratterebbe di semplici dimenticanze, mentre i clienti possono conoscere i montanti esatti su internet o alla tv (teletext). Peccato che quando si compilano le schedine quasi mai ci si trova davanti alla tv o collegati ad internet.

Tuttavia secondo la Legge federale contro la concorrenza sleale (articolo 3), agisce in modo abusivo chiunque pubblicizza informazioni ingannevoli verso i clienti e verso la concorrenza. Per giungere ad una pena detentiva o a una multa serve però la denuncia di chi si è sentito leso, quindi un'edicola concorrente ad esempio.

«I principi generali della lealtà commerciale, ossia la veridicità e la chiarezza, esigono che i giochi e i concorsi siano organizzati in modo trasparente e senza fare uso di elementi ingannevoli», spiega a L'Inchiesta Sara Girardin, della Segreteria di stato all'economia (Seco). «Ad ogni modo solo il tribunale competente può, con una denuncia, pronunciarsi su un'eventuale infrazione».

«Quando vengono fornite indicazioni inesatte o fallaci su manifestazioni, vincite o possibilità di vincita, la legge contro la concorrenza sleale può anche essere applicata», aggiunge Girardin. «L'autorità competente è la Commissione delle lotterie e delle scommesse (Comlot)».

«Se fossimo a conoscenza di casi concreti sul problema da voi sollevato, cioè jackpot reali inferiori ai montempremi esposti sui pannelli, interverremmo presso la società delle lotterie interessata», ossia Swisslos, afferma a L'Inchiesta Pascal Philipona, direttore supplente della Comlot. «Dopo l'esame dei casi, prenderemmo le misure adeguate».


Nota dell'autore: l'inchiesta è stata ripresa dalla rivista svizzero tedesca dei consumatori Ktipp (19.9.12).
Altro sul tema: Lotterie, sussidi bloccati