Natale. Il gioco è fatto

pubblicato da TicinoSette #51 - 27.12.2013

Quasi conoscevamo tutto l'assortimento, i numeri di serie di ogni soldatino e di ogni singolo dinosauro di gomma...

Era difficile non entrarci e non far spazientire i genitori o l'amichetto di turno. Chi non è più piccino forse ricorderà un negozio dei balocchi nella capitale, all'angolo tra viale Stazione e via Torre, con le sue ampie vetrine e il suo luminoso interno rosso. Erano gli anni Ottanta. Oggi non c'è più, è proprio sparito dal Ticino e ha delle filiali solo nella Svizzera tedesca e francese. Ma queste botteghe di ninnoli, soprattutto nel periodo prenatalizio, è bello sapere che sono frequentatissime e sopravvivono, anche nell'era del "tutto elettronico" e dei discutibili Babbi Natale che scalano muri e balconi.

Baloccaggini e baloccamenti
Entrateci e vedrete. Vi perderete al suo interno, in baloccaggini e baloccamenti, letteralmente, tra scaffali ricolmi di "preistorici" giochi di legno e di animali di peluche d'annata. Quasi conoscevamo tutto l'assortimento, i numeri di serie di ogni soldatino e di ogni singolo dinosauro di gomma, i commessi ci salutavano per nome. Mi piace credere che anche i bambini di oggi si nasconderanno dietro a giganteschi orsacchiotti e i genitori li cercheranno tra più o meno famose bambole e bambolotti. Anche papà e mamma sapranno a memoria il prezzo del bambolotto parlante. Sei i pargoletti hanno preso un bel voto a matematica o non hanno fatto troppi capricci per andare dal dentista, allora meritano un premio. Ma quale? Eh, questo è il dilemma.

Mi viene a mente "Turbo Man", il più venduto a Natale, come nel film Una promessa è una promessa. Oppure un qualsiasi giocattolo dell'assurda bottega delle meraviglie del film Mr. Magorium, dove tutti i balocchi prendono vita. Ma, mi chiedo, una volta entrati nel negozio, sul cui muro esterno c'è magari appeso un Babbo Natale scalatore, i bambini penseranno ancora che i giocattoli li porta lui? Nel retrobottega non ci sono elfi che costruiscono e supervisionano tutti i balocchi, ma che quegli "elfi", semmai, stanno molto lontani da qui e hanno gli occhi a mandorla? Be', ai commessi di questi negozi consiglio un po' di fantasia: dite ai bimbi che voi siete solo degli intermediari, che riferirete i desideri dei piccoli clienti direttamente a Santa Claus, con cui siete collegati tramite Skype, ok?

Vecchio o nuovo?
Ah, l'eterno dilemma che anche noi non possiamo fare a meno di sollevare: tradizionali o moderni? E chi lo sa! È probabile che in futuro prevarranno sempre più i giochi elettronici, la consolle con cui smanettare davanti alla televisione, rispetto al cavallino a dondolo, ai giochi da toccare e assemblare. Non avendo questa gioiosa (o sofferta, dipende) incombenza, e senza voler consigliare alcunché, ho trovato interessante e divertente scorrere la lista dei giocattoli "più gettonati per il Natale 2013" segnalati da un popolare quotidiano britannico. Il primo è... la nave della guardia costiera (?), forse per una precoce sensibilizzazione sui drammatici sbarchi di clandestini. Segue il set del piccolo dottore: sapersi misurare la pressione a tre anni può essere utile. Poi la fatina volante che si "guida" con le mani: peccato che per farlo consuma sei batterie. Il morbido pupazzetto elettronico che reagisce in base a come lo si "tratta", basta non dimenticare come lo si è chiamato, se no rischia di snobbarvi.

Due modelli di tablet per bambini, così è sicuro che il prossimo Natale vi chiederanno quelli veri. L'intramontabile Monopoly, tanto per inculcare il valore dei soldi e i loghi di note aziende. Toh, le bambole emo o punk a mo' di fatine dei desideri proprio ci mancavano, ma il look è alla moda. La pistola che spara diciotto dardi è perfetta per fare imboscate al nonno da dietro il divano. Infine i pesciolini robot che si animano al contatto con l'acqua e il cagnolino elettronico che risponde alla voce con più di cento comportamenti (si sono ispirati al Cacciatore di androidi di Philip K. Dick?). Ecco, magari, dico magari, converrebbe anche entrare in altri tipi di negozi di giocattoli, come all'Ospedale del giocattolo a Lugano o a GiocaSolida a Locarno: sono dei programmi occupazionali per disoccupati nei quali si riciclano e si riparano i balocchi. Sotto Natale, si sa, siamo tutti più buoni e giusti, vero?


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