Decessi: le cifre dicono altro sulla pandemia
pubblicato il 2.1.2022
La cosiddetta "peste del
secolo", la "pandemia" di Sars-Cov-2, non ha mai minacciato le persone
sotto i 60 anni. Allora perché tutte queste misure liberticide e
discriminatorie? Soprattutto contro le persone sane ma non vaccinate?
L'epidemiologia si basa sull'incidenza dei malati o dei decessi ogni
100mila abitanti. Lo sostiene per esempio Laurent
Toubiana, epidemiologo francese con 30 anni di ricerca alle
spalle all'IRSAN e all'INSERM.
Denunce nel vuoto
Sono in costante aumento le
critiche di esperti di vari settori contro i politici dei vari
governi, eppure le denunce vengono ignorate come se nulla fosse.
Viviamo nel vuoto cosmico? Forse non tutti sanno che in Francia - ha
ricordato pochi giorni fa il ricercatore a una giornalista di "CNews"
(gruppo Canal+/Vivendi) - oltre 2'000 ricercatori, accademici e medici
francesi hanno firmato una petizione contro le misure del governo,
perché anti-scientifiche.
Una sorta di "Dichiarazione
di Barrington" transalpina, rispetto a quella nordamericana, ma
ormai globale, con oltre 60'000 firme tra medici e scienziati. Come si
può affemare che hanno ragione solo i soliti "esperti" della TV? Ora
in Svizzera anche un folto gruppo
di giuristi ha scritto ai politici segnalando che tutte le
misure imposte finora, soprattutto l'assurdo "2G" (libertà solo per
guariti e vaccinati), sono ingiustificate e incostituzionali.
La narrativa mainstream
tende a screditare o ridicolizzare, come ha
fatto di recente "tio.ch" definendolo un "sedicente" comitato di
esperti, come se il giornalista che ha elaborato il pezzo fosse un
dottore in giurisprudenza. Non ci risulta. Nel comitato che - temiamo
- pochi politici si degnerà di ascoltare, ci sono anche due ticinesi,
la Dr.ssa Danica Gianola e l'avvocatessa Cristina Clemente. Chissà
cosa avrà da insegnare alle due
esperte il giornalista di "tio.ch" sul diritto costituzionale?
I dati parlano da soli
Ma torniamo ai dati reali.
Per Toubiana, guardando alle statistiche reali di mortalità, ci
troviamo piuttosto davanti "a
una epidemia di test". Più si fanno test, più si trovano
"positivi". Ma i test non sono sempre affidabili, come gli auto-test
gratuiti: in Svizzera, leggi qui,
ma anche all'estero, in Portogallo, vedi qui.
Se i dati francesi sulla
mortalità sono pubblici e provengono da fonti
ufficiali, lo stesso vale per la Svizzera: basta dare
un'occhiata ai decessi appena pubblicati (stato al 21 dicembre 2021)
dall'Ufficio federale di statistica: qui il link,
con la tabella e i dati verificabili da chiunque. Ecco quindi i dati
cumulati dal 2017 al 2021 dopo aver fatto il totale, in base all'anno
e alla fascia di età:
0-19 anni
20-39 anni
40-64 anni
2021: 408
727 6'832
2020: 514
863 7'473
2019: 453
786 7'106
2018: 504
809 7'452
2017: 489
860 7'376
Gli stessi dati in questo
grafico dal 2015 al 2021:
Fonte: Ufficio federale di
statistica 2021.
La prima constatazione è che
nella fascia 0-19 anni c'è persino una sotto-mortalità
rispetto agli anni precedenti al 2019. Allora perché spingere il siero
magico per i bamini di 5-11 anni? Perché
se statisticamente non rischiano nulla? Perché l'autorizzazione
dalla discussa agenzia del farmaco elvetica, "Swissmedic", che non fa
che seguire (ma cosa dovrebbe fare sennò?) a ruota la statunitense FDA
e l'europea EMA?
"Swissmedic" obbedisce
Apriamo una breve parentesi
ora. L'indipendenza di "Swissmedic" fa sempre più discutere. È presieduta
(dall'inizio del 2020) da Lukas Bruhin, un avvocato che non sa nulla
di farmaci, ma è l'ex
segretario generale del Dipartimento Federale dell'Interno
(lasciò a fine 2019), cioè l'ex braccio destro del Ministro della
salute, il socialista antisociale Alain Berset (brillantemente
rieletto a fine 2019) e da quasi due anni colui che decide come
dobbiamo vivere, chi ha diritto alle libertà fondamentali e chi no.
Non possiamo escludere che
proprio Berset abbia insistito, a fine 2019, con il resto del Governo
affinché proprio al suo ex fedele alleato andasse la presidenza di
questo importante ente. Per maggiori dettagli sul duo Berset/Bruhin
rimando a questo
blog svizzero (in francese).
Ma "Swissmedic" è anche
generosamente sponsorizzata dalla
"Bill & Melinda Gates Foundation" (BMGF), i cui tentacoli sono
giunti fino e anche qui: la "BMGF" ha versato
quasi 1 milone di $ (900'000) per il periodo febbraio 2020 - marzo
2023.
55 anni di tempo
Il 2023 è l'anno fino al
quale dura la sperimentazione del siero più utilizzato, quello di
Pfizer/BioNtech, "Comirnaty". Ricordiamo che stando all'ultimo
(ottobre 2021) report in
Europa per l'azienda (ovvero il "titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio", ossia "marketing authorisation
holder" o MAH) sono tuttora in vigore degli "obblighi
specifici" verso l'EMA (e soprattutto verso i cittadini che si sono
sottoposti al siero, credendo di essere "immunizzati").
Esiste una "data di
scadenza" ("due date") del "dicembre 2023". Questa data
servirà per "confermare l'efficacia e la sicurezza" del siero e
"presentare il rapporto finale dello studio clinico per lo studio
randomizzato, controllato con placebo e in cieco (...)". Vedremo se
"Swissmedic" avrà il tempo di analizzare migliaia e migliaia di pagine
entro il 2023, ma ciò non avverrà, è impossibile, dato che per la FDA
statunitense ci vorranno decenni, pensate, almeno
55 anni. È credibile o serio ciò?
Meno decessi, quindi?
Così, mentre la
sperimentazione continua allegramente ora anche coi bambini che non
rischiano nulla, basta guardare i dati per capire che lo stesso vale
per la fascia 20-39 anni, e lo stesso persino per i 40-65enni. Dicono
che nella fascia 0-19 anni ci sono stati più decessi nel 2015 che non
durante il 2020-2021. Anche nella fascia 20-39 anni per il periodo
2015-2017. Tra i 40-65enni i decessi del 2020 sono praticamente gli
stessi del 2018. Le cifre reali, insomma, non concordano con la
narrativa, né con la propaganda vaccinale, o "nuova religione" che dir
si voglia.
La seconda constatazione è
quindi che, davanti a queste cifre, non si giustifica affatto la
"politica della paura" del governo e dei suoi consulenti o "esperti".
La politica della paura è aumentata guarda caso poco dopo il voto
degli svizzeri del 28.11.2021 a favore della "Legge Covid", perché a
fine novembre appare proprio la nuova variante "Omicron", ovviamente
subito definita "preoccupante"
dall'OMS, quando ormai è noto tra sempre più ricercatori che non
lo è. Eppure... ecco nuove restrizioni sociopatiche, l'incubo
delle terapie intensive al collasso, minacce di "nuove ondate",
"obblighi vaccinali", "pass" basati su vaccini che non immunizzano
ecc.
Inquisitori indipendenti?
E come ogni nuova religione,
anche questa - cito volentieri "Quartier
Général" - ha i suoi "predicatori" e i suoi "devoti", grandi
monopolisti mediatici nell'era dell'informazione mediatica. I fatti
non contano più, nemmeno la scienza dibatte più. Siamo davanti a una
"inquisizione mediatica" senza precedenti, che "scomunica i pensatori
devianti" e lo vediamo tutti i giorni soprattutto sui Social.
I "fact-checkers" (o verificatori di fatti) non sono mai
esistiti con una tale aggressività, ma poi basta andare a cercare per
capire chi c'è dietro in molti casi. Per esempio ecco chi finanzia
il sito "factcheck.org" - anche se il sito rivendica
la propria indipendenza - da mesi in prima linea negli USA per
smontare i critici della narrativa.
Tra i vari finanziatori, c'è
soprattutto la "Robert Wood Johnson Foundation" che gli ha elargito
nel 2020 quasi 1 milione di $. Il nome non vi dice niente? Già, è il
nome del fondatore di uno dei maggiori produttori di siero, la
"Johnson&Johnson", multinazionale nella quale la fondazione
ovviamente investe
parecchio: detiene oltre 2 miliardi di assets (qui
i dati del 2020).
Senza contare poi i "fact
checkers" legati a Facebook, che fanno parte della rete cosiddetta
"indipedente" dell'International Fact-Checking Network (IFCN).
Salvo poi scoprire che l'IFCN è soltanto una unità del "Poynter
Institute", che guarda caso è finanziato
dai soliti Facebook, Google, Microsoft, TikTok ecc., ma soprattuto
dalla "Open Society Foundations" del filantropo George Soros, come afferma
lo stesso IFCN e altri siti, come qui
o qui.
Insomma, sono davvero
indipendenti questi "controllori di notizie"? Intanto, da un anno almeno la religione "produce
massicciamente dei capri espiatori (i non vaccinati) che sono trattati
come si faceva con gli appestati o i lebbrosi". Se le cifre reali
dicono altro, anche i fatti parlano da soli.