Cuffie false all'asta

pubblicato da Spendere Meglio # 6 - dic. 2012

Le cuffie "Monsters" sono alla moda ma possono essere falsificate. Il sito di aste on-line "ricardo.ch" non rimborsa...

"Mio figlio ha acquistato su "Ricardo" delle cuffie musicali della marca Monster Beats, attualmente alla moda" racconta R.P. di Pambio Noranco, un lettore di "Spendere Meglio" che, per motivi professionali, ha chiesto l'anonimato. "Arrivato l'articolo, ha subito notato delle differenze con quelle visibili nei negozi".

Secondo il lettore le cuffie, a primo acchito uguali a quelle di marca, sarebbero contraffatte. Lo proverebbero alcuni video in rete che mostrano le piccole differenze tra l'originale e la copia (grafica, imballaggio eccetera), nonché le opinioni ottenute da due diversi venditori di prodotti di elettronica in Ticino.

Eppure Ricardo non solo è membro di Stop Piracy, ma nelle sue condizioni d'utilizzo afferma anche che "è molto importante che non ci sia nessuna vendita di merci contraffatte", essendo questo un reato.Il lettore si rivolge al venditore, il quale ribadisce l'autenticità delle cuffie e rifiuta ogni rimborso. Scrive allora più volte al sito che, in caso di comprovata falsità del prodotto, rimborsa fino a 250 franchi se il reclamo giunge entro 60 giorni dalla chiusura dell'asta.

"Ho proposto a Ricardo.ch di inviare loro l'articolo per essere visionato" sbotta, "ma non lo vogliono. Rispondono che non possono fare nulla. Ancora peggio, hanno riattivato gli articoli falsi in vendita".

Senza conferme nessun rimborso
Motivo: i due venditori consultati in Ticino non hanno preso una posizione ufficiale, non essendo le cuffie vendute da loro. "Le dichiarazioni sono contraddittorie e non abbiamo conferme che il prodotto è un falso" risponde la portavoce di "ricardo" Barbara Zimmermann. Secondo lei, spetta al venditore provarne l'autenticità, ad esempio con delle conferme da parte di negozianti. "Se confermano che il prodotto è al cento per cento falso, bloccheremmo subito il venditore".

Tuttavia, avendo intascato i soldi, il venditore avrebbe poco interesse a farlo. Come mai invece "ricardo.ch" figura nella lista dei rivenditori di contraffazioni pubblicata dallo stesso produttore delle cuffie?

"Alcuni produttori mettono Ricardo.ch in una lista nera, ma solo perché vorrebbero che tutti comprassero i loro prodotti direttamente dall'azienda" si difende Zimmermann. "Ricardo.ch non protegge i canali di distribuzione".