Frode fiscale, bancario del CS indagato
RFT, 7 ottobre 2010
Spunta un alto quadro del Credit Suisse in Ticino nella truffa fiscale dei prodotti elettronici da 150 milioni di euro. E un deputato e sindaco ticinese non sarebbe all'oscuro di tutto..."Lavora da noi, ma non possiamo commentare" dicono al Credit Suisse di Lugano. Come al solito, le banche ticinesi tacciono. Fatto sta che risulta indagato a piede libero Fabio B. (nome noto all'autore), 53 anni italiano residente a Cadempino, quadro della grande banca e attivo in varie filiali. Il suo nome spunta nella lista degli indagati per la presunta frode fiscale milionaria venuta a galla il 6 ottobre 2010, dopo 2 anni d'indagine.
Guarda caso, il canton Ticino risulta coinvolto in maniera importante come piazza di transito del materiale elettronico (soprattutto computer), per il quale venivano emesse false fatture da parte di diverse ditte fasulle o "cartiere", sparse in Italia (ma almeno 2 con sede a Chiasso), ossia esistenti solo sulla carta. Quale sia stato il ruolo del bancario, non si sa, ma sono stati sequestrati diversi conti bancari in Italia (forse anche presso il CS) e pure la sua casa nel Comasco.
Indagati pure 2 prestanome italiani di Chiasso a capo di due cartiere (attive virtualmente nell'import-export e nella partecipazione ad altre societā). Arrestato invece un 35enne italiano di Lugano, Paolo F., con appartamento nel quartiere di Molino Nuovo e che faceva la bella vita alla guida di 2 auto di grossa cilindrata, pure sequestrate. Quest'ultimo viene ritenuto tra le menti della truffa e avrebbe operato (come capo vendita) tramite un'altra societā cartiera nel Lussemburgo (fallita in pochi anni, ma č la prassi in questo tipo di truffe).
Giā residente a Lugano, nello stesso appartamento, e pure indagato, Giorgio D. C., 51 anni milanese, presidente di una grossa azienda lombarda che distribuisce hardware e software in Italia. Sarebbe questa l'azienda beneficiaria dei prodotti transitati dal Ticino, fatturati illegalmente per milioni di euro e venduti a prezzo stracciato.
Ma non solo: per registrare le societā di Chiasso serve un domicilio legale, di solito presso fiduciarie o studi legali. E chi spunta? Corrado Solcā, sindaco di Coldrerio, deputato PLR in parlamento ed esponente momo' di peso del "partitone", oltre che noto fiduciario della piazza. Era lui l'amministratore unico delle 2 cartiere dal 2006 all'aprile 2009, domiciliate presso la sua fiduciaria di Chiasso.
Sorge ora una domanda: se le indagini italiane sono durate dal 2008 a 2010, Solcā era al corrente dei traffici per i quali č indagato l'italiano che l'ha succeduto? Lui non risponde e dice che come fiduciario ha svolto (e svolge) il suo lavoro nel rispetto della legge, anche come ex amministratore unico.