RiCover Band

pubblicato da La Regione Ticino
"Boulevard" #110 - 12 marzo 2008

Di cosa scriviamo: dei gruppi che clonano le vere star in tributi improbabili. Per chi lo scriviamo: per chi la musica non è una caricatura...

"Non sai nemmeno cantare o suonare uno strumento, così non fai che gridare, stai vivendo per un'immagine, forse avrai cinque donne nel tuo letto, il Rock and Roll è morto (…)". Le parole le abbiamo copiate, fedeli al tema di quest'oggi, da una canzone di Lenny Kravitz.

Il rock è morto? Ci piace pensare di no, ma lasciamo ai critici musicali e agli esperti il compito di discuterne. Dopo i pseudo-dj (vedi numero 67), Boulevard non poteva non occuparsi del fenomeno delle cover-band, dei gruppi che copiano in tutto e per tutto altri artisti, dei tributi musicali in ogni salsa, colore e gradazione alcolica. Sarà forse segno dei tempi, tempi dove la creatività sembra stagnante, se non in crisi, e dove tutto funziona in modo programmato. Ma il fenomeno "cover" fa riflettere. Di solito, l'assioma è il seguente: più l'artista (originale) ha successo, più viene copiato.

Ne sa qualcosa anche il nostro piccolo cantone in cui il fenomeno spopola, ahi noi! Citiamo a caso i "cloni ufficiali" degli U2, i romani Achtung Babies, ormai quasi ospiti fissi nei ritrovi ticinesi. Oppure i vari minestroni "vascheggianti", per cui Vasco Rossi dovrebbe fare rima, ad esempio, con Vasco Jam. Nel sito "musiclink.ch", addirittura, un annuncio cercava un bassista per una cover-band di Vasco a… Basilea! Ci sono artisti facili da copiare e c'è un genere di musica che appassiona. Ma ci piace pensare che questa marmaglia di imitatori lo faccia per altri più nobili motivi. Sta di fatto che il "coverismo" è sempre più di moda. Recenti i "cloni ufficiali" di Bon Jovi, di Robin Williams, e ovviamente anche di Lenny Kravitz. La lista è lunga. Mentre, di solito, questa febbre ha sembianze maschili: a quando il "clone ufficiale" di Madonna?

Ma pur sempre di musica, arte, espressione e comunicazione si tratta, diranno alcuni. Roba già vecchia, simile, reiterata, mai identica, ripetitiva, assillante, e demoralizzante per altri. È la formula del "copia" tal dei tali, e "incollalo" dove ti pare, in bar o piazze, tanto è sufficiente. Ne sanno qualcosa i bellinzonesi, dove la città da ben sette anni (!) propone i "Beatles days". Ogni estate le solite e stranote canzonette. Perché non i "Rolling Stones days"? O i "Nirvana days"? O i "Mina days"? Più difficili da imitare? Probabilmente.

In internet il tema dei cloni più o meno riusciti, più o meno moralmente difendibili, crea dibattito e agita temperamenti. Sul sito ticinese "universomusica.ch", Max Dega ha ormai perso la speranza. "È mai possibile organizzare un festival senza ste caz...di cover band di Vasco rompic…, in piu`c`é ancora la cover band dei Gotthard (…)" si chiede. La conclusione: "siamo messi male e questo grazie anche agli organizzatori di Open-air e Festival che continuano ad offrire solo tribute band (…)".

Organizzatori e gestori preferiscono non rischiare, quindi meglio invitare i Vasco-süpa così almeno si sa cosa fanno. Ma il Ticino non era terra di artisti, e quindi anche di musicisti? Così pare. Risponde "Sibi" a modo suo dal sito citato sopra: "sono arcistufo di questa situazione che strappa le ali a tutti i gruppi emergenti ancor prima che questi possano prendere il volo (…)". E noi ci chiediamo: salvo rare eccezioni, dove sono finite tutte le band emergenti premiate a Palco ai giovani? A fare da spalla a qualche cover-band?

È più facile mantenere una formula che sembra funzioni, che non proporne una nuova. Un modo di ragionare molto svizzero, ci sembra. Chi ci mette i soldi, non vuole rischiare. Chi va ad ascoltare, magari gratis, evita fastidiose sorprese. Chi suona, celebra ancora una volta il proprio nulla creativo, dimostrando al massimo di essere un bravo imitatore.

Copiando il giornalista Marzullo, che non è un cantante ma non potevamo fare altro visto il tema, ci facciamo delle domande (serie) e ci diamo delle risposte (non serie). Il tizio che si veste e tenta di cantare come Vasco, che ha la pancia e la barba come Vasco, soffre di personalità multipla? Di sdoppiamento d'identità? Forse. Quando si sveglia il mattino, si sente sé stesso o Vasco? Diciamo che il lunedì sé stesso, il sabato un po' meno. Intanto, speranzosi, attendiamo invano il clone ufficiale di Nella Martinetti e il tributo a Marco Zappa.