Riciclaggio al cambio del Conza?
pubblicato da RFT- 1 febbraio 2011
Una multa salata, il revisore anti-riciclaggio che si dimette e la società di gestione rimasta senza rappresentanti. Guarda caso quando è in corso da mesi un'inchiesta federale per sospetto riciclaggio di denaro...Un cambio euro-franchi stranamente molto vantaggioso, il migliore della piazza a quanto pare. Forse troppo vantaggioso, tanto da far insospettire i federali. Le code di frontalieri al chiosco del Padiglione Conza, su Viale Castagnola, sono note a tutti. Ci vanno anche dei ticinesi. Ma da qualche tempo, qualcosa è andato storto, almeno dal 2010 a quanto pare.
Di conferme ufficiali ovviamente non ce ne sono, ma da alcuni mesi l'antenna luganese del Ministero pubblico della Confederazione starebbe indagando nel settore, come ha pure riferito nell'ottobre scorso la stampa. Il sospetto degli inquirenti porta verso del denaro di provenienza illecita dall'Italia e riciclato nel settore. Il chiosco del padiglione Conza sarebbe uno dei canali sfruttati per reintrodurre soldi sporchi nel circuito finanziario legale. Nessun arresto per ora, ma diversi interrogatori di persone a conoscenza dei fatti.
Di certo per ora, una multa di 7 mila franchi per diverse inadempienze emerse nel 2010 contro la Chiosco Padiglione Conza SA, società che da oltre 10 anni gestisce l'edicola e l'annesso cambio valute. Multa inflitta dall'Organo di autodisciplina dei fiduciari ticinesi (lo si legge sul Foglio ufficiale): nessun recapito legale, nessun rappresentante societario e, soprattutto, nessun revisore anti-riciclaggio che invece la legge contro il riciclaggio di denaro impone. Motivo? U. R., queste le sue iniziali, appena saputo delle indagini in corso si è dimesso. Un caso?
Una multa che probabilmente nessuno pagherà, non essendoci dei rappresentanti legali, tantomeno i misteriosi azionisti della società, che verrà messa in fallimento dalla pretura e liquidata in silenzio. Il suo ultimo amministratore, noto professionista della piazza, ha solo detto che la multa è contro la ditta, non contro di lui. Insomma, se ne lava le mani.
Ma la vicenda assume contorni ancora più grotteschi, siccome la struttura che ospita il chiosco e l'ufficio cambi appartiene al comune, alla città di Lugano, come tutto il padiglione Conza, ed è amministrata dalla Cassa pensione dei dipendenti comunali, presieduta dal sindaco Giorgio Giudici e diretta, la parte immobiliare, dall'avvocato Ilaria Caldelari Panzeri. Interpellati entrambi, silenzio da Giudici e "non so nulla" da Panzeri. Normale, forse, siccome l'affitto al comune è sempre stato pagato regolarmente.
Ma il cambio valute al Conza sembra tanto allettante da attirare subito altri investitori. Infatti, pochi giorni dopo il fuggi fuggi dall'attuale società di gestione, al comune è pervenuta una nuova richiesta da parte di un'altra società anonima luganese, la Real Change Sa, presieduta da due fiduciari ticinesi, uno dei quali già noto anche in Italia per essere il classico faccendiere svizzero di opachi castelli societari. La loro richiesta tuttavia non è risultata in regola (c'era forse troppa urgenza?), fa sapere il comune, e del tema il Municipio non si sarebbe ancora occupato.