Flavia Leuenberger


Abitacoli. Cabine dell'essere

pubblicato da TicinoSette #9 - 2.3.2012

Ci sono almeno tre categorie: l'abitacolo a mo' di discarica, quello "business class" e quello personalizzato...

La legge svizzera sui veicoli stradali parla chiaro. Primo, tutti i conducenti devono sapere che "gli autoveicoli devono essere muniti di un parabrezza". Altrimenti ci scompigliamo i capelli o ci piove in faccia. Secondo, la cabina di chi guida un autocarro deve essere "separata dallo spazio di carico". È vero che molto dipende dal tipo di carico, ma è facile immaginare cosa succederebbe se non fosse così. Sicurezza e comodità sono le parole d'ordine di ogni abitacolo che si rispetti. In fondo, dopo il letto e la sedia dell'ufficio, è il posto dove il nostro regale fondoschiena passa più tempo. I numeri, poi, fanno il resto: nel 2011 siamo arrivati all'allucinante cifra di oltre 300 mila veicoli immatricolati in Ticino. Se togliamo i non patentati, gli "spatentati", motocicli e affini, e ammettiamo che gli ultra ottantenni non guidano più, fanno un bel po' di abitacoli, uno a testa almeno. Si vede che è un luogo che amiamo.

Come il salotto di casa
I fortunati col Caddy lo sanno: i sedili ribaltabili sono geniali. Così l'abitacolo "si orienta sempre più alle esigenze delle famiglie" dice una pubblicità: ad esempio per caricarvi le bici, come se fosse un piccolo garage di casa. Non è fantastico? Poi ci sono quelli "ergonomici", con i sedili avvolgenti e il cruscotto a scomparti, così c'è un po' di ordine e le signore sono contente. Per alcuni è un po' come avere un cane: infatti "l'abitacolo ha bisogno di cure regolari" dice un grande distributore. Lo spray tiene lontano la polvere e, addirittura, protegge l'abitacolo "contro il precoce invecchiamento". È un po' come la faccia che ci portiamo in giro ogni giorno: un biglietto da visita. Quindi spruzzate bene su un panno e strofinatelo tutto: guadagnerà qualche annetto. Altro fattore fondamentale, come a casa, la luce. Se non hai la decappottabile, o se non sei avvezzo alla cabina del trattore, un bel finestrino grande "consente alla luce naturale di invadere l'abitacolo". Invasione di luce, specie a primavera, ma solo dopo aver installato dei buoni filtri anti-polline, anti-ozono e anti-polveri sottili. Poi conviene, anzi, è "necessario", pulire i tappetini "e asciugarli", consigliano i professionisti. Be', mica si tiene un tappeto sporco e bagnato in salotto no? Nel terzo millennio, infine, un bel tablet invece della giurassica autoradio o del navigatore portatile fuori moda.

Usi personali
Ci sono almeno tre categorie: l'abitacolo a mo' di discarica, quello business class e quello personalizzato. I primi, appartengono a chi reputa il veicolo... un veicolo, punto e basta. Ci infilano di tutto: la bicicletta, gli sci, le travi della vigna, ecc. Costoro, di solito, non ricordano nemmeno di che colore sono i tappetini, tanto è il pattume che li ricopre, ma hanno un vantaggio: quando perdono qualcosa, è molto probabile che la trovino là dentro. I conducenti dei veicoli lussuosi sono i peggiori, dicono che la loro "è solo un'automobile", ma mentono spudoratamente: non fidatevi. Sono gelosissimi: è già qualcosa se ti permettono di toccare la cintura per allacciarti. "Togli la mano da là, abbasso io il finestrino, lo alzo io il tettuccio, lascia stare l'autoradio, togli i piedi dal cruscotto, ecc." dicono. Insomma, in certe auto è già bello se ti fanno salire. Se fosse per loro, ti farebbero sdraiare sul tetto o aggomitolare nel bagagliaio. La terza categoria è la più spassosa ma, al contempo, la più inquietante. Sono quelli che pensano di "guidare" la loro cameretta di quand'erano quindicenni: profumata, interni colorati, pupazzetti ammassati sotto il lunotto posteriore, cuscini orientali, pensieri intimi rigorosamente rivolti verso l'esterno (tipo "Pupi la tua Dudi ti ama"). Ovviamente, chi ha la fissa del tuning è due spanne sopra.

Homo abitaculus
Nelle tre categorie, si fonde l'homo abitaculus che, nonostante l'evidenza, si ostina a scambiare il veicolo per l'ufficio (speriamo non viceversa!). Oggi come oggi, tassisti, camionisti, conducenti di mezzi pubblici e artigiani sono in buona compagnia. Stampanti e fax sbucano dal cassetto del cruscotto, macchine del caffé da dietro al sedile, il tablet ovviamente c'è, come il perenne "viva voce". In futuro, andare in ufficio in auto risulterà antiquato e scomodo: meglio vivere l'abitacolo e lavorarci dentro. Perché può essere anche guardaroba, lettino, mensa, prigione, mattatoio, catapulta, nascondiglio, acquario, miniera, alcòva, ecc. Se proprio lo si vuole, anche un caminetto: basta fare come i due ticinesi che, nell'agosto del 1991 a Mezzovico, dicono le cronache giudiziarie, hanno dato fuoco alle loro due vetture. Quale fosse il loro intento, non ci riguarda, ma l'importante è che i rivestimenti dei sedili siano abbastanza infiammabili.