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Scampanate spacca timpani

pubblicato da L'Inchiesta #6 novembre 2004

Campanili di chiese e parrocchie sfuggono spesso ai limiti imposti dalla legge contro i rumori molesti. Ma per i tribunali sono una tradizione quasi intoccabile....

Il rintocco dei campanili e la loro distanza dalle abitazioni «non è senza importanza». Così scriveva nel 2000 l'Associazione svizzera per la pianificazione del territorio. Lo dimostrano le poche, ma comunque significative, sentenze dei tribunali.

L'ufficio che tutela ambiente, foreste e paesaggio in Svizzera (Ufafp) non se n'è mai occupato: ha misurato i decibel (dB) emessi da una sala di lettura, quelli del lancio di un missile, ma di campane neanche l'ombra.

I motivi: da un lato, trattandosi di strutture che non emettono dB di continuo, risulta più difficile stabilire un valore medio. Le competenze sono infatti cantonali. Dall'altro, il ruolo tradizionale che rivestono sfocia spesso in un tabù che le mette persino al riparo della legge.

Decibel in tribunale
L'Ufafp, come si legge in un suo rapporto, considera le scampanate come un «rumore quotidiano», alla stessa stregua delle sirene delle ambulanze. Sul rumore, in Svizzera fa stato l'Ordinanza federale contro l'inquinamento fonico (Oif). Quando non ci sono precisi limiti di decibel, come nel caso specifico, spetta ai cantoni intervenire e, se del caso, risanare le strutture. Almeno tre i casi finiti nei tribunali e che hanno imposto la mediazione delle autorità.

Nel 1997, a Bubikon (Zurigo) il campanile della chiesa riformata suonava alle 5 del mattino. Il municipio volle spostarlo prima alle 6, poi alle 7, limitando a 50 i rintocchi. Contro la decisione un abitante fece ricorso al Tribunale amministrativo (Tram) di Zurigo e poi al Tribunale federale. Questo nel 1999 annullò la decisione del municipio e impose silenzio fino alle 7 del mattino.

Nel 1998 il caso più noto in Ticino, a Intragna. Un albergatore si lamentava del rintocco dalle 22 alle 7 del mattino, ogni ora e ogni mezz'ora, con ripetizioni dopo alcuni minuti. Il municipio decise, senza competenze, di non farlo più suonare. Seguì il ricorso del parroco al Tram, che annullò la decisione municipale rimandando il tutto al cantone. Nel 2001 si trovò un accordo bonale dopo varie conciliazioni: rintocco in inverno alle 7 del mattino, d'estate alle 8. Autorizzati quelli di ogni mezz'ora e ogni ora.

Il terzo caso risale al 2001 a Thal (San Gallo), dove due cittadini chiesero invano a municipio e cantone che il suono mattutino delle 6, della comunità evangelica e cattolica, venisse spostato alle 7 o regolato con più severità, semmai con un meccanismo di protezione dall'eco. Il cantone, dopo aver misurato i decibel, rifiutò. Il Tram confermò la decisione. Nel 2002, il Tribunale federale diede ragione alla coppia.

In Ticino 5 casi
In Ticino è competente l'Ufficio della prevenzione dei rumori (Upr) presso il Dipartimento del territorio. Questo fa sapere che è già intervenuto almeno 5 volte sugli oltre 256 campanili disseminati nel cantone. Tra cui le parrocchie di Intragna, Maroggia e Broglio.

Attualmente fa stato la regola generale: i rintocchi «non sono molesti» e le campane non vanno suonate tra le ore 22 e le 7. Per i parroci fa stato un monito ecclesiastico del 1963: silenzio dalle 21 alle 7 (eccezione in estate, alle 6, a Natale e Pasqua).

Nei fatti spetta però a comuni e parrocchie regolarsi, tanto più che i campanili non rispettano quasi mai la legge in materia.


Campane al limite
Forse l'unica misurazione compiuta in Svizzera è del Laboratorio di ricerca e valutazione dei materiali (Empa) a Dübendorf. Su varie strutture, questo aveva accertato valori al limite del tollerabile: da 72 a 86 dB, e questo a 40 metri di distanza. Un baccano pari a quello di un'autostrada o di una discoteca.

Eppure l'Oif è chiara in proposito: nelle zone abitative vige un limite di 70 dB di giorno, 65 dB la notte. L'Ufafp precisa inoltre che, a partire da un livello medio di 85 dB, possono presentarsi «danni irreversibili all'orecchio interno».

Nonostante ciò, per il Tribunale federale rintocchi e scampanate non disturbano la maggior parte delle persone, dal momento che fanno parte della tradizione del luogo, che pertanto va tollerata.

Commento dell'autore - Una tradizione desueta
In Ticino dà fastidio il rumore di elicotteri, taglia erba, concerti, schiamazzi e quant'altro. Persino il festival del film disturba sempre qualcuno. Ma le campane di chiese e parrocchie no. Anche se fanno baccano alle 7 del mattino. Anche se non rispettano la legge sui decibel. Secondo il Tribunale federale, questo rumore alla maggior parte della gente non arreca fastidio. Perché è una tradizione dettata dalla consuetudine. Sarà, ma i giudici, magari cattolici o protestanti, sembrano non sapere che i rintocchi non scandiscono più, come un tempo, la vita quotidiana della gente. Il suono delle campane da un pezzo non funge più da coprifuoco. Né i campanili da torre d'avvistamento. Oggi ci sono telefonini, sveglie di ogni tipo e orologi ad ogni angolo di strada. La questione sa più di tabù culturale che non d'altro. La chiesa fa ancora fatica a riconoscere i cambiamenti in atto. Come il fatto che in Svizzera i fedeli sono in discesa dal 1990 (l'80% circa). Raddoppiano le persone senza religione (12%) e una su 25 è di fede musulmana. In Ticino la diocesi stima a 12% circa la popolazione senza confessione. Come se non bastasse, il richiamo alla preghiera riguarda ormai qualche sparuto affezionato, salvo le messe di Natale e Pasqua. Mentre per "suonare" le campane mancano parroci, tanto che bisogna importarli dall'estero.
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