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Farmaci, pericolo al volante

pubblicato da L'Inchiesta #4 luglio 2005

In uno dei cantoni col maggior consumo di farmaci, si stima una decina d'incidenti d'auto all'anno dovuti all'uso o abuso di medicinali...

In Svizzera, dall'inizio dell'anno, il tasso alcolico consentito alla guida è dello 0,5 per mille. Chi lo supera non può guidare. Tuttavia anche i medicinali possono compromettere la capacità di guidare e aumentare il rischio di incidenti, specie se combinati con l'uso di alcol.

Molte persone dipendono dai farmaci, ma possono guidare. Ma mentre i pazienti che si attengono alle prescrizioni del medico non sono il problema principale, molto più pericolosi sono coloro che ne abusano.

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In Svizzera, secondo l'Ufficio federale di statistica, all'anno si contano in media 65 incidenti (87 nel 2002) dovuti alla «possibile influenza» di farmaci. Si stima siano spesso combinati con alcol o droghe. Un centinaio, negli ultimi anni, i feriti. Pochi i casi con esito fatale.

In Ticino il fenomeno è preoccupante: 8 casi nel 2001, 12 nel 2002, 11 nel 2003, 11 nel 2004. Sono gli incidenti in cui i medicamenti costituiscono una «possibile concausa», informa Paolo Bernasconi, agente della polizia cantonale.

In pratica, 1 incidente su 6 in Svizzera, che si presume sia dovuto ai farmaci, avviene in Ticino. Ciò non sorprende: i ticinesi sono tra i maggiori consumatori di farmaci.

La polizia, tuttavia, ha le mani legate. «La polizia» afferma Bernasconi «non ha alcuno strumento oggettivo per rilevare sul luogo del fermo l'assunzione di farmaci». Si va cioè per esclusione: alcol, stupefacenti e poi i medicinali. In caso di spossatezza «si procede all'analisi del sangue all'ospedale» precisa l'agente. Se viene constatata l'incapacità alla guida, l'infrazione è considerata grave.

In caso di morte, la magistratura e la polizia giudiziaria possono ordinare, in presenza di indizi o sospetti concreti, l'analisi del sangue ma, ammette Bernasconi, «non si può fare una ricerca a tappeto». Si può dunque immaginare che i casi siano più di una decina l'anno. Per l'istituto zurighese, molti incidenti, causati ufficialmente da colpi di sonno o da disattenzione, sono invece da imputare ai medicinali.

Enrico Bottone, medico legale cantonale, non nasconde una certa preoccupazione. È un «nuovo capitolo» problematico, dice, apertosi con la legge dello 0,5 per mille. Anche per Bottone è raro che si allarghino le indagini analitiche ai farmaci. Gli fa eco il Laboratorio di bioanalitica di Savosa, interpellato: esiste una certa complessità oggettiva per le analisi del sangue, nonché di ordine economico.

Tra i farmaci più pericolosi, sonniferi e tranquillanti del tipo benzodiazepine: se li si assume durante la notte, il giorno dopo il rischio di incidente è doppio. Provocano sonnolenza e vi è il pericolo di assuefazione, dato che non aiutano solo a dormire, ma causano fobie e altre sensazioni spiacevoli. In pratica, dopo la dose, si percepisce un mondo "dorato", ma quando l'effetto cessa, si ritorna bruscamente alla realtà. Il paziente spesso è tentato dal prendere un'altra pastiglia.

Le case farmaceutiche avvisano i consumatori del problema nei foglietti illustrativi. Ma ciò non basta, dato che non tutti li leggono. Mentre spetterebbe ai medici farsi carico del problema. Gli esperti consigliano inoltre che, se si assume un medicinale per la prima volta o se ne modificano le dosi, non si dovrebbe assolutamente guidare. Motivo: con il tempo la persona è in grado di valutarne gli effetti e soprattutto l'interferenza con la guida.

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