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La fiduciaria fantasma di Pessina

 

Sospettato di aver riciclato milioni di euro, Fabrizio Pessina è stato a capo per decenni di una fiduciaria in centro a Lugano, sconosciuta dalle autorità. Imbarazzo per i fiduciari...

RFT, 3 febbraio 2009

Una fiduciaria fantasma, di cui né i professionisti del settore, né tantomeno l’Autorità di vigilanza cantonale, hanno mai sentito parlare. Nonostante fosse iscritta al Registro di commercio cantonale da quasi 25 anni.

È caduto dalle nuvole Michel Veronese, capo del servizio di vigilanza, in merito alla "Dominion Fiduciaria SA" di Via Canonica 5 a Lugano, da sempre amministrata dall’avvocato e faccendiere ticinese Fabrizio Pessina, arrestato ieri a Milano per un presunto riciclaggio di 14 milioni di euro.

La società è stata sciolta il 28 gennaio 2008 e forse proprio quella scatola vuota poteva servire a tale scopo. Come fa sapere Veronese, se si fosse trattato di una vera fiduciaria, sarebbe stata assoggettata alla Legge federale contro il riciclaggio di denaro, ma non è il caso.

Del nome di Pessina, nell’Albo cantonale dei fiduciari, non c’è traccia: non è quindi mai stato autorizzato a svolgere i compiti che sulla carta la società diceva di svolgere. Come neppure del nome della società tra gli addetti ai lavori. In qualità di avvocato, il suo arresto ha creato non poco imbarazzo: non ha voluto commentare Patrizia Galimberti, presidente dell’Ordine degli avvocati ticinesi.

Un silenzio dettato certo dalle indagini tuttora in corso, ma anche perché Pessina è stato per due anni, dal 1991 al 1993, presidente del Consiglio dello stesso ordine dei legali ticinesi. Una situazione sulla quale la giustizia italiana farà il suo corso e che, non sarebbe la prima volta, vede coinvolto quello che oggi il quotidiano italiano “Il Giornale”, riferendosi alla faccenda, ha definito il classico caso dello “gnomo” svizzero specializzato in conti cifrati e paradisi fiscali.